Origlia *
I dati su efficienza ed efficacia del sistema dell’education italiano sono molto preoccupanti. Che si vada a vedere i risultati dei test Invalsi, il tasso di dispersione scolastica, la percentuale di Neet, il mismatch tra domanda e offerta di lavoro o altri indicatori, si arriva sempre alla stessa conclusione: qualcosa non funziona. Le cause sono molte e si sono così stratificate nel corso dei decenni, che nessun tentativo di riforma è sinora riuscito a rinnovare un sistema costruito per rispondere alle esigenze di un’altra epoca. Spesso si è usata la giustificazione della mancanza di risorse pubbliche, ma oggi il problema non sussiste. Nel Pnrr, il capitolo Scuola prevede ben sei riforme con un’assegnazione di oltre 530 milioni di euro, eppure tra l’urgenza di spenderli entro il 2026, da una parte, e la difficoltà di superare i vincoli burocratici per rendere davvero disponibili tali cifre, dall’altra, non è detto che si riesca a ottenere i risultati qualitativi attesi.
Nel frattempo, tuttavia, si sta facendo largo una nuova consapevolezza: il sistema educativo non è una responsabilità solo della Scuola e delle Istituzioni. Lo è anche delle attività imprenditoriali e professionali, delle associazioni non profit, della società civile. Insomma, di tutti gli stakehoder che concorrono a costruire il capitale sociale di un territorio. Prova ne è che laddove ci sono casi virtuosi, c’è qualcuno che si è preso cura di quella realtà e spesso si tratta di reti che condividono valori e scopi. Partendo da questa constatazione, il Forum della Meritocrazia ETS, prima associazione nata in Italia per la diffusione della Cultura e Pratica del Merito, e AIDP – Associazione Italiana Direzione del Personale, che riunisce oltre 4mila soci, hanno lanciato lo scorso 15 maggio il “Manifesto per la Scuola”, destinato alle scuole secondarie di secondo grado.
Il progetto si pone l’obiettivo di incentivare una più stretta collaborazione tra istruzione e mondo del lavoro, per favorire la costruzione di un percorso coerente, lungo il quale i ragazzi possano sviluppare passione per l’apprendimento, scoprire le loro attitudine e iniziare a interrogarsi sul contributo che vorranno portare nel mondo del lavoro. Il Manifesto, che vuole essere uno strumento pratico e non solo una dichiarazione d’intenti, contiene una serie di punti programmatici e proposte operative per l’inserimento professionale dei giovani, attraverso percorsi di orientamento qualificati e incontri di informazione sui lavori del futuro.
* Presidente del Forum della Meritocrazia