GIADA SANCINI
Lavoro

Oltre l’emergenza. La seconda vita dello smart working

Oltre l’emergenza. La seconda vita dello smart working
Oltre l’emergenza. La seconda vita dello smart working

Le aziende pubbliche e private vogliono essere più incisive e si orientano verso soluzioni organizzative che le aiutino a ridurre i rischi derivanti dal mancato governo dei criteri Esg. Lo evidenzia una ricerca di Variazioni, secondo cui oltre l’89% delle realtà intervistate dichiara che il tema della sostenibilità è, per la funzione Hr, centrale e strategico.

Oltre allo smart working – strumento chiave per la sostenibilità – l’indagine ha evidenziato come le organizzazioni adottino misure volte al benessere e a promuovere l’equità. Il lavoro agile viene messo a regime dal 86% delle imprese, +30% delle organizzazioni rispetto all’anno scorso. Se nel 2022 il principale obiettivo che spingeva le aziende a fare smart working era il work-life balance, quest’anno primeggia l’innovazione dei modelli organizzativi col 40% dei rispondenti: chiaro segnale del superamento del lavoro agile come risposta emergenziale, per abbracciare invece una visione strategica dello smart working come occasione per migliorare e rivedere processi, strutture e dunque performance dal punto di vista della strategia aziendale e della sostenibilità. Il 72% delle organizzazioni dichiara l’impegno ad agire per migliorare l’equità. Lo smart working è la principale tra le misure adottate per favorire l’inclusione e l’equità: non soltanto come uno strumento di work-life balance. Tra le azioni di Diversity, Equity & Inclusion, spiccano il welfare aziendale e la formazione specifica sul tema, ma anche certificazioni e gestione della genitorialità in azienda".

"Il panorama del mondo del lavoro post emergenziale dà il lavoro agile per scontato e si scopre sempre più sostenibile – commenta Arianna Visentini (nella foto in basso), Ceo e founder di Variazioni – Aumentano le misure per la diversità, l’equità e l’inclusione anche sotto la spinta di una crescente consapevolezza che le direttive europee contribuiscono a maturare. Superata l’emergenza, oggi le organizzazioni introducono misure per il benessere perché finalmente rientrano in un piano di gestione del rischio. In questo senso, lavoro agile e sostenibilità sono due facce della stessa medaglia: le realtà che hanno compreso che lo smart working non parlava solo di orari e sedi di lavoro ma di strategie, di posizionamento nel mercato, di valorizzazione dei talenti e attenzione alle persone e al territorio, sono quelle che si faranno trovare pronte e competitive all’appuntamento con la sostenibilità".

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