Giovedì 12 Dicembre 2024
MAURIZIO SACCONI
Economia

Lavoro sicuro, seguire le norme non basta

Morire in fabbrica

Sicurezza al lavoro

Sicurezza al lavoro

Ci addolorano le morti sul lavoro. Alcuni ne sono indignati. L’indignazione è un sentimento da dosare con cura. Per esso vale in primo luogo la parabola evangelica del trave nell’occhio in chi vuol togliere la pagliuzza da quello altrui. Il fatto che molti dei recenti decessi si siano prodotti in aziende strutturate, sindacalizzate e attente alla propria reputazione conduce a una osservazione preliminare. Se l’ispettore dell’azienda sanitaria o del ministero del lavoro vi fosse andato nel giorno precedente l’infortunio, avrebbe probabilmente trovato tutto in regola. Già, perché tutta la prevenzione è fondata sulla regola. Una regola formale fatta di adempimenti così sanzionati che ad essi si rivolge tutta l’attenzione dell’imprenditore e degli esperti che paga. Gli indignati dovrebbero quindi prima di tutto partecipare di una autocritica collettiva sui modi con cui istituzioni e corpi sociali hanno interpretato una disciplina già densa di precetti formalistici. È rimasta invece inattuata la parte che fa riferimento all’impiego delle tecnologie di sicurezza più evolute e alla riproduzione delle buone prassi. Perché sostanzialista e come tale non sanzionata ma neppure incentivata. Lo stesso impianto di vigilanza pubblica e di controllo sociale ha preferito guardare ai documenti piuttosto che alle tecniche. E la stessa formazione, perfino l’addestramento, riproducono il formalismo senza verifica dell’effettivo apprendimento dei lavoratori. Così si è prodotto un grande circolo vizioso, fatto anche di consulenti e formatori, che spesso trascurano la effettività della sicurezza in favore della correttezza dei pezzi di carta. Intanto il mondo del lavoro cambia e si relativizza l’ambiente fisico della prestazione. Il che dovrebbe portare a una prevenzione olistica della salute dei lavoratori nel contesto del rapporto di lavoro, oltre i rischi specifici della sua prestazione.