Sabato 17 Maggio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Mediobanca lancia un’Ops di 6,3 miliardi su Banca Generali. La risposta dopo l’offerta di Mps

L’operazione comporta la cessione della partecipazione nel Leone di Trieste. L’ad Nagel: “Non è un’azione difensiva, ma offensiva”. La road map

Il logo all'interno del palazzo che ospita la sede di Mediobanca Premier in piazzetta Enrico Cuccia a Milano (Ansa)

Il logo all'interno del palazzo che ospita la sede di Mediobanca Premier in piazzetta Enrico Cuccia a Milano (Ansa)

Milano, 28 aprile 2025 – La mossa era attesa ed è arrivata. Mediobanca lancia un'offerta pubblica di scambio sul 100% di Banca Generali offrendo al Leone di Trieste la propria partecipazione in cambio della controllata. Lo si legge in una nota in cui viene indicato che l'operazione comporta per Mediobanca la cessione della partecipazione in Generali e il simultaneo investimento in Banca Generali per 6,3 miliardi di euro

Risposta all’offerta di Mps

L’ops è una risposta all’offerta dello scorso 17 aprile lanciata dal Monte dei Paschi sulla stessa Mediobanca, che ha dato il via libera all’operazione di scambio: per 10 azioni Mediobanca portate in adesione siano corrisposte 23 azioni di nuova emissione di Banca Mps. Da notare che Mediobanca è in passivity rule proprio dal lancio dell’Ops da parte di Mps, quindi non può modificare il suo perimetro patrimoniale. L’operazione sulla quota Generale le è comunque consentita perché i valori sono analoghi e quindi non ci sarebbe modifica del patrimonio.

Il risiko degli istituti di credito si arricchisce, dunque, di un nuovo capitolo. Ma l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, chiarisce che quella di Piazzetta Cuccia "non è un'azione difensiva ma offensiva".

Gli effetti

Il risiko degli istituti di credito si arricchisce, dunque, di un nuovo capitolo. Secondo quanto spiega Piazzetta Cuccia, l'aggregazione consentirà "l'evoluzione del rapporto tra Mediobanca e Generali che da finanziario si trasforma in una forte partnership industriale". L'operazione consente inoltre di trasformare "il gruppo Mediobanca in un leader nel Wealth Management con attivi in gestione per 210 miliardi, ricavi per 2 miliardi e capacità di crescita per oltre 15miliardi annui". L'offerta pubblica di scambio su Banca Generali "imprime una forte accelerazione all'esecuzione del Piano 'One brand - One culture'", in cui il Wealth Management (gestione patrimoniale, ndr) diviene l'attività prevalente, oltre che prioritaria, del Gruppo Mediobanca. A valle dell'operazione la gestione patrimoniale raddoppierà i ricavi a 2miliardi, pari al 45% dei ricavi consolidati, e quadruplicherà l'utile netto a 0,8 miliardi, pari al 50% dell'utile di Gruppo. Con l'incorporazione di Banca Generali Mediobanca prevede sinergie per 300milioni, derivanti per il 50% da minori costi, per il 28% da ricavi e per il 22% dal 'funding'.

Previsto inoltre un ritorno del capitale investito (Rote) dal 14% ad oltre il 20%, un utile netto consolidato in crescita del 15% a 1,5 miliardi, con un coefficiente patrimoniale Cet1 al 14%. Confermata la distribuzione cumulata di 4 miliardi di dividendi previsti nel Piano 23-26, coerente con un rendimento (yield) cumulato del 22% nei prossimi 18 mesi. Convocata per il prossimo 16 giugno l'assemblea degli azionisti di Mediobanca.

L’Ops a settembre-ottobre

Secondo il calendario presentato dall’amministratore delegato di Mediobanca, l'ops su Banca Generali comincerà fra settembre e ottobre e si concluda nel mese di ottobre. A maggio verranno avviate le richieste alle autorità regolatorie, il 16 giugno si terrà l'assemblea di Mediobanca – "perché siamo sotto passivity rule", ha spiegato Nagel – e a settembre sono attesi i via libera dalle authorities, inclusa l'approvazione della Consob al documento d'offerta.

Il rapporto di concambio

Il rapporto di concambio è fissato in 1,70 azioni Generali per ogni azione Banca Generali ex dividendo, secondo i prezzi del 25 aprile 2025. Le azioni AG a servizio dell'operazione riverranno dal corrente possesso di Mediobanca. L'offerta comporta un prezzo implicito di offerta pari a 54,17 euro per azione.

"L'operazione – si legge nel comunicato diffuso dal Gruppo dopo l’approvazione dell’Ops da parte del Cda – permette la creazione di 300 milioni di euro di sinergie (utile al lordo delle imposte), 50% da costo, 28% da ricavi, 22% da funding, a basso rischio di esecuzione vista l'elevata complementarietà delle due società e il forte razionale industriale dell'operazione".