Giovedì 25 Aprile 2024

La sapienza italiana del caffé Torrefazione al top nel mondo

È uno dei settori più brillanti del food and beverage

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Non produttori, ma grandi torrefattori, cioè trasformatori. La materia prima viene da lontano, ma la sapienza nel blend è tutta italiana. L’industria italiana del caffè è uno dei settori industriali più brillanti del food & beverage del nostro Paese. In Italia, nel settore caffè, operano oltre 800 torrefazioni con circa 7.000 addetti e un fatturato vendite 2017 di 3,9 miliardi di euro di cui 1,35 derivanti dall’esportazione.

L’Italia rappresenta il terzo Paese al mondo (dopo la Germania e Belgio) per i volumi di esportazione di caffè in tutte le sue forme. Nel 2017 l’export di caffè torrefatto è arrivato, secondo i dati del Comitato Italiano Caffè, a 249 milioni di chili di caffè verde equivalente, con un aumento del 5% rispetto al 2016.

Analizzando i dati storici del Comitato Italiano Caffè negli ultimi 10 anni le esportazioni di caffè torrefatto si sono più che raddoppiate. Nel 2017 l’export italiano di caffè torrefatto ha superato i 1350 milioni di euro. Il caffè quindi come simbolo dell’Italia sui mercati globali, al pari di pasta, Parmigiano e Grana padano, prosciutto di Parma, aceto balsamico di Modena. Gli sbocchi più importanti per le esportazioni del caffè torrefatto italiano sono i paesi comunitari (oltre il 60%), soprattutto Francia, Germania e Austria; tra i paesi extra UE Svizzera, Usa, Australia, Russia e Canada.

Il caffè verde viene importato dall’area Caraibi e America Latina (Brasile, Colombia), Africa (Kenya), Asia (Vietnam) e le due varietà oggetto di contrattazione sul mercato internazionale sono Arabica e Robusta, con quotazioni calanti negli ultimi anni. Il caffè espresso è una abitudine tutta italiana. Cinque milioni e mezzo di italiani lo bevono a colazione al bar tutti i giorni, un’abitudine che ha costi ben diversi tra le varie città. Se infatti a Catanzaro bastano 80 centesimi per un caffè, a Bolzano servono un euro e 14 centesimi, secondo un’elaborazione di Fipe Confcommercio su dati Istat relativi a ottobre 2019. Nella classifica di capoluoghi di provincia con l’espresso più caro seguono Trento (dove la media è di 1,12 euro), Bologna e Modena (per entrambe ci vogliono 1,11 euro). Tazzine più convenienti, sotto i 90 centesimi, si trovano invece a Bari, Cosenza, Messina, Napoli, Reggio Calabria e Siracusa. L’Italia è la patria europea del buon caffè.

Chi consuma caffè espresso beve principalmente 1 o 2 tazzine al giorno (58%) e preferisce la mattina come momento di consumo: il 77% di chi beve caffè espresso lo fa tutti i giorni appena sveglio. A tracciare una mappa dei costi e delle abitudini degli italiani ci ha pensato il Coffee Monitorm di Nomisma (in collaborazione con Datalytics). Sul podio sale il caffè espresso, la principale tipologia di caffè scelta dagli italiani che hanno consumato la bevanda negli ultimi 12 mesi. E il consumo è abituale. L’espresso viene scelto dal 93% dei consumatori di caffè. Residuale la percentuale di chi predilige il caffè americano, orzo o altre tipologie di caffè (7%).

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