Lunedì 29 Aprile 2024

La carica delle imprese, dal cinema al packaging

Sono già 39 le società nell’Elite Mediolanum Lounge

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Cos’hanno in comune aziende come la società cinematografica Eagle Pictures, il produttore di Caffè Moak o la Acque Minerali d’Italia che detiene i famosi marchi Norda e Sangemini? Poco o niente, almeno a prima vista.

A ben guardare si tratta di piccole e medie aziende innovative e con un alto potenziale di crescita, che sono state incluse nel programma di ELITE Mediolanum Lounge, nato con lo scopo di aiutarle a crescere e a dotarsi di una struttura finanziaria più solida e articolata. Dopo le prime 21 aziende inserite nel programma nel 2019, nelle scorse settimane se ne sono aggiunte altre 18.

ELITE Mediolanum Lounge ha così raggiunto il numero di 39 imprese coinvolte, con un fatturato aggregato pari a 2,4 miliardi di euro per 7.560 persone impiegate in totale. Geograficamente le imprese aderenti risiedono per il 59% al Nord, il 36% nel Centro Italia e per il 5% al Sud. Dalla Sicilia alla Lombardia, passando per l’Umbria, il Lazio, la Toscana e l’Emilia Romagna, decine di perle del made in Italy si sono dunque messe in moto per fare il salto di qualità dal punto di vista finanziario. I settori in cui operano sono i più disparati: il food, la metalmeccanica, il fashion, il packaging, il comparto alberghiero, quello petrolifero e della plastica, il farmaceutico e i prodotti per la salute, l’aeropsazio, le automazioni industriali, la costruzione di sanitari o di batterie.

La comunità finanziaria guarda dunque con sempre maggiore interesse all’universo delle piccole e medie imprese (pmi, spina dorsale dell’economia italiana.

Nel 2020, gli investimenti nelle pmi potrebbero avere nuova linfa non soltanto per iniziative come ELITE Mediolanum Lounge ma anche per la riforma dei Pir (piani individuali di risparmio). Si tratta di prodotti finanziari (per lo più fondi) che impiegano buona parte del loro patrimonio proprio nei titoli delle piccole e medie aziende. Dopo uno stop nel 2018 legato all’introduzione di vincoli troppo severi, i Pir nel 2020 hanno subito una deregulation che, secondo molti osservatori, darà una spinta ai loro investimenti.

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