Giovedì 2 Maggio 2024

Istat, nel paniere 2018 entrano mango e avocado. Fuori il canone Rai

Cambiano le abitudini degli italiani e arrivano nuovi indicatori per il calcolo dell'inflazione

Avocado in un supermercato (Ansa)

Avocado in un supermercato (Ansa)

Roma, 2 febbraio 2018 - Fuori canone Rai, mp4 e cabine telefoniche. Dentro avocado, mango, lavasciuga, vini liquorosi e robot aspirapolvere. Il paniere Istat per il calcolo dell'inflazione nel 2018 cambia guardando alle nuove abitudini di spesa delle famiglie, ma anche all'evoluzione di norme e classificazione. 

Escono ad esempio il canone per la tv pubblica, ormai assimilato a una tassa e non più legato all'acquisto di un servizio, e la tefonia pubblica, di fatto sparita con la diffusione di cellulari e smartphone. Ma la principale novità di quest'anno, sottolinea l'istituto statistico, è l'utilizzo dei prezzi registrati alle casse di ipermercati e supermercati con la scannerizzazione dei codici a barre dei beni per la cura della casa e della persona.

Tra i prodotti che rappresentano l'evoluzione nelle abitudini di spesa, nel 2018 entrano l'avocado e il mango che, insieme all'ananas (in rilevazione già da alcuni anni), compongono l'aggregato di prodotto frutta esotica, ma anche la lavasciuga, che integra e amplia la gamma di prodotti che fanno risparmiare tempo alle famiglie nelle attività domestiche.

Ogni anno l'Istat rivede l'elenco dei prodotti che compongono il paniere di riferimento della rilevazione dei prezzi al consumo, aggiornando contestualmente le tecniche d'indagine e i pesi con i quali i diversi prodotti contribuiscono alla misura dell'inflazione. Nel paniere utilizzato nel 2018 per il calcolo degli indici NIC (per l'intera collettività nazionale) e FOI (per le famiglie di operai e impiegati) figurano 1.489 prodotti elementari (1.481 nel 2017), raggruppati in 920 prodotti, a loro volta raccolti in 404 aggregati. Per il calcolo dell'indice IPCA (armonizzato a livello europeo) viene impiegato un paniere di 1.506 prodotti elementari (1.498 nel 2017), raggruppati in 923 prodotti e 408 aggregati.

Nel complesso, spiega ancora l'Istat, le quotazioni di prezzo utilizzate ogni mese per stimare l'inflazione passano da 706.500 a oltre 4.500.000 e provengono da una pluralità di fonti: 461.000 raccolte sul territorio dagli Uffici comunali di statistica e 153.000 direttamente dall'Istat; 3.840.000 tramite scanner data; 63.700 provengono dalla base dati dei prezzi dei carburanti del Ministero dello Sviluppo economico. 

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