Lunedì 6 Maggio 2024

Istat, giù potere d'acquisto delle famiglie. Inflazione, 'corre' il carrello della spesa

Ma calano i prezzi di frutta e verdura. Nel primo trimestre 2018 il rapporto deficit/Pil in calo al 3,5%, scende la pressione fiscale

Un carrello della spesa in un supermercato (Foto di repertorio Ansa)

Un carrello della spesa in un supermercato (Foto di repertorio Ansa)

Roma, 28 giugno 2018 - Il reddito delle famiglie frena e il potere d'acquisto diminuisce. Cala così la propensione al risparmio e salgono i consumi. Intanto l'inflazione vola a giugno all'1,4% e il carrello della spesa 'corre'. E' il quadro tratteggiato dall'Istat. 

Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è aumentato in termini congiunturali dello 0,2%, mentre il potere d'acquisto risulta in diminuzione dello 0,2%. Secondo l'Istat quindi il reddito è cresciuto "a un ritmo modesto, inferiore a quello dell'ultima parte del 2017". Soprattutto, si rimarca, "in presenza di una dinamica inflazionistica in lieve accelerazione, si è determinato, per la prima volta da oltre un anno, un calo congiunturale del potere d'acquisto".

A fronte di una bassa crescita dei redditi, che, in termini reali, al netto dei prezzi, si trasforma in calo, le famiglie hanno ridotto la loro propensione al risparmio, mantenendo invece positiva, anzi addirittura in accelerazione, la spesa per consumi, che cresce dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, risultando in accelerazione.

Il tasso di inflazione accelera all'1,4% a giugno dall'1% di maggio, nei dati Istat provvisori, e sale soprattutto per gli acquisti quotidiani dei consumatori. L'indice dei prezzi al consumo registra un aumento dello 0,3% su base mensile e dell'1,4% su base annua, tornando sui livelli di maggio 2017. A trainare, spiega l'Istat, "sono di nuovo i prodotti ad alta frequenza d'acquisto, che registrano un aumento dei prezzi su base annua più che doppio di quello generale" (+2,9%). Pesano i prezzi dei beni energetici non regolamentati (+9,4%).

Se l'inflazione accelera, il carrello della spesa - ossia i prezzi dei prodotti ad alta frequenza d'acquisto - molto di più. L'Istat rileva infatti che sono aumentati, su base annua, più del doppio rispetto all'indice dei prezzi generali. Nel dettaglio, il carrello della spesa sale a giugno dello 0,4% in termini congiunturali e del 2,9% in termini tendenziali (da +2,0% del mese precedente). I prezzi dei beni alimentari non lavorati risultano in calo dello 0,9% rispetto al mese precedente e in accelerazione su base annua (da +2,4% osservato a maggio a +3,4% di giugno); ciò è spiegato prevalentemente dalla dinamica dei prezzi di vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate, che scendono del 2,1% rispetto a maggio e registrano un'inversione di tendenza su base annua (da -1,3% del mese precedente a +4,6% di giugno), largamente dovuta al confronto con il mese di giugno dello scorso anno quando la flessione congiunturale fu molto più marcata e pari a -7,7%. A sorpresa, cala la frutta fresca e refrigerata che registra un decremento congiunturale del 3,0% e una lieve decelerazione da +8,1% di maggio a +7,8%.

Riguardo all'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è stato pari al 3,5%, risultando inferiore di 0,5 punti percentuali rispetto allo stesso trimestre del 2017 (quando era al 3,0%). Si tratta del valore più basso dal primo trimestre del 2000, quindi da 18 anni. 

Infine, la pressione fiscale nel primo trimestre del 2018 è stata pari al 38,2%, in riduzione di 0,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

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