ALTRO CHE EOLICO, solare o idroelettrico. Di fronte alla guerra in Ucraina e allo spettro di una mancanza di gas in tutta Europa, la comunità finanziaria internazionale ha puntato di nuovo i riflettori su una fonte energetica che certo non piace agli ambientalisti. Stiamo parlando del contestatissimo nucleare, una delle possibili alternative alla dipendenza dagli idrocarburi importati in Europa dalla Russia di Putin. Per rendersene conto basta leggere un recente commento di Eric Fuller e Cindy Paladines, gestori della casa di investimenti internazionale Tcw. "Energia nucleare in un mondo che si riscalda: è tempo di ripensarci?". Si intitola così il documento diffuso da Fuller e Paladines, che esprimono una posizione netta: "In termini di generazione di energia pulita e affidabile", scrivono, "il nucleare non ha eguali". Come le fonti rinnovabili, a detta dei due gestori, l’energia atomica non produce emissioni dirette di carbonio o di gas serra ma è più affidabile e prevedibile perché, a differenza dell’eolico o del solare, non dipende da condizioni meteorologiche costanti o da cicli stagionali. Sullo stesso argomento è intervenuto anche Yun Bai, analista di un altro gruppo finanziario internazionale come la svizzera Vontobel. Bai ha sottolineato che il 6 luglio scorso la Commissione Europea ha respinto una mozione che si opponeva all’inclusione del nucleare tra le attività economiche sostenibili per l’ambiente. "Il voto", sostiene l’esperto di Vontobel, "dimostra ancora una volta che l’Unione Europea vuole incoraggiare gli investimenti nell’industria nucleare per accelerare il passaggio dai combustibili fossili solidi o liquidi, compreso il carbone, verso un futuro neutrale dal punto di vista climatico". Che piaccia o no, insomma, il sentiment verso l’energia atomica sembra cambiato nel Vecchio Continente. Va ricordato, inoltre, che l’Europa non è l’unica regione del globo che punta sul nucleare. Alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP26) del 2021, la ...
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