Giovedì 16 Maggio 2024
MARCO MAMMINI
Economia

L’Imu vale 22 miliardi all’anno. Confedilizia: “Una patrimoniale nemica del risparmio. Va eliminata”

Introdotta dal governo Monti nel 2012 in questi anni ha portato nelle casse dello Stato 270 miliardi di euro

È il 2012 quando Mario Monti, appena succeduto all’ultimo governo Berlusconi, nell’ambito della manovra Salva-Italia introduce l’Imposta Municipale Unica, conosciuta sotto l’acronimo Imu. Nel corso del tempo, l’imposta ha subito critiche e modifiche, rimanendo sempre al centro del dibattito politico ed economico.

Quando si paga e quanto vale

A quasi dodici anni dalla sua entrata in vigore, i numeri e il suo gettito annuale e complessivo sembrano riconoscerne un ruolo fondamentale nell’assicurare la copertura delle casse dello Stato. Basti pensare che l’Imu vale annualmente circa 22 miliardi di euro: circa 11 miliardi la prima rata - pagabile sino al 16 giugno - e altrettanti per la seconda, in scadenza al 18 dicembre.

Gli stabili in rovina

Altri dati importanti - strettamente connessi con l’Imu - sono relativi al notevole aumento degli immobili collabenti - cioè in condizioni di rovina o degrado -, per i quali la tassazione è ridotta sino alla metà. Dal 2011 al 2021, infatti, sono più che raddoppiati passando dai 278.121 dell’anno di entrata in vigore ai 594.094 del 2021 (ultimo anno per il quale sono disponibili i dati).

Le critiche di Confedilizia

Fortemente critica nei confronti di quest’imposta è Confedilizia che, proprio su quest’ultimo effetto ha proposto di azzerare totalmente la base imponibile per gli immobili inagibili e inabitabili. Una modifica che, secondo la confederazione, significherebbe poco più di 50 milioni di euro di minor gettito per lo stato, ma, allo stesso tempo, rappresenterebbe un segnale forte per i critici dell’imposta e per chi è costretto a lasciare i propri beni immobiliari in stato di abbandono, a causa di costi evidentemente insostenibili.

Scadenze Imu 2023
Scadenze Imu 2023

Tra le altre proposte avanzate da Confedilizia, c’è quella di eliminare l’Imu almeno nei comuni con una popolazione inferiore a 3.000 abitanti. Questo per aiutare proprietari, spesso eredi, che non dispongono delle forze di ristrutturare o riqualificare i propri beni, in questi casi con poche possibilità di essere venduti o affittati.

Un tesoro per lo Stato

Il tema di eventuali modifiche o eliminazioni della tassazione in questione rimane controverso: a queste idee si contrappongono le tesi di chi ritiene che variazioni del genere siano insostenibili per le casse dello Stato. Incontrovertibile è, invece, la cifra complessiva raccolta in questi anni dall’imposta, che si aggira attorno ai 270 miliardi di euro.

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Numeri che hanno spinto Giorgio Spaziani Testa, presidente di Confedilizia, a pronunciarsi con durezza sulla misura introdotta dal governo Monti, definita “una distruttiva patrimoniale annuale sugli immobili, nemica del risparmio e della crescita”. E, altresì, a chiedere al governo la sua progressiva eliminazione.

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