Venerdì 26 Aprile 2024

Il welfare dalla maternità ai digital ninja

Vodafone ha fatto da apripista e non si è fermata

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Dagli asili nido alla valorizzazione dei periodi di maternità e paternità fino allo smart working, senza dimenticare l’attenzione alle diversità e all’inclusione, Vodafone Italia è stata una delle aziende apripista nel nostro Paese per l’introduzione di politiche di welfare verso i propri dipendenti.

È stata la prima, per esempio, a prevedere dal 2014 il lavoro flessibile con oltre 3.500 dipendenti su circa 6.500 che possono scegliere di lavorare da remoto un giorno a settimana. E da novembre del 2016, attraverso un percorso di ascolto che ha impegnato in prima persona l’ad Aldo Bisio (nella foto a sinistra), ha definito la propria «agenda dell’inclusione» dotandosi di un «inclusion commitment» che riconosce la diversità e la valorizza.

Il welfare di Vodafone non poteva non comprendere un’attenzione particolare al tema della famiglia e dei neo-genitori. In particolare, sin dal tempo di Omnitel, era stato realizzato un accordo sindacale (ancora in vigore) che prevedeva per tutte le mamme la copertura al 100% dello stipendio dei 4 mesi di congedo facoltativo ai quali si aggiungono i 5 mesi di legge. «Vodafone si è storicamente distinta per le numerose iniziative a sostegno della maternità e per l’impegno nella valorizzazione della leadership femminile – commenta Ilaria Dalla Riva (nella foto a destra), direttore Risorse Umane e Organizzazione di Vodafone Italia –. La maternità in Vodafone è retribuita a stipendio pieno per 9 mesi e mezzo, mentre garantiamo sempre la presenza di almeno una donna nella rosa di candidati per una promozione o un’assunzione».

Sempre attraverso la contrattazione aziendale, negli ultimi anni sono stati introdotti per le mamme che lavorano nei call center i turni agevolati mentre per le mamme degli altri settori è prevista, in coerenza con le esigenze organizzative, la possibilità di accedere a soluzioni part-time anche temporanee. Inoltre, lo smart working viene raddoppiato (con un giorno in più alla settimana) per le mamme e i papà al rientro dalla maternità o dal congedo di paternità e le neomamme possono contare su un «maternity angel», una persona all’interno dell’azienda che le tiene costantemente aggiornate per facilitare il loro rientro.

Così che le donne che lavorano in azienda non siano mai costrette a scegliere tra maternità e lavoro, tanto che quasi 2mila dipendenti sono mamme e di queste 213 hanno avuto figli negli ultimi tre anni. Ma Vodafone non si dimentica neanche dei papà. Tanto che dal 1° aprile 2018 è attiva una «paternity policy» che prevede due settimane retribuite al 100% per i dipendenti che hanno diritto al congedo di paternità. E per i bimbi ci sono gli asili nido aziendali nelle sedi di Milano (l’innovativo quartier generale al Lorenteggio), Padova e Napoli. Il welfare Vodafone Italia prevede anche le «ferie solidali», che le persone possono scegliere di donare a colleghi in caso di particolari necessità di salute e il riconoscimento. E diritti e welfare vengono riconosciuti anche ai dipendenti che hanno scelto un’unione civile, dalla licenza matrimoniale per le coppie dello stesso sesso fino all’estensione della copertura sanitaria integrativa.

Attenzione all’inclusione significa per Vodafone favorire lo scambio di conoscenze reciproche tra generazioni diverse (con il progetto «Digital Ninja» per esempio nativi digitali affiancano colleghi più senior per aggiornarli nella continua evoluzione dell’ecosistema digitale) e promuovere la valorizzazione delle diverse culture interne all’azienda attraverso percorsi dedicati ai neoassunti. Infine, ma non ultime per importanza, ci sono le misure a sostegno della parità di genere. A partire dall’alto livello di occupazione femminile (il 58% del totale) e la sua valorizzazione con la popolazione manageriale composta per il 35% da figure femminili.

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