Domenica 6 Ottobre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Il tonfo di Stellantis, vendite a picco e stop a Mirafiori. Tavares in Parlamento

La casa italo-francese ha perso il 33,9% di consegne nell’ultimo anno. L’ad riferirà l’11 ottobre alle Camere. I lavoratori del settore auto in sciopero il 18.

Milano, 2 ottobre 2024 – Solo un mini-rimbalzo in Borsa dopo lo scivolone di lunedì (-14,5%). Ma sul fronte di Stellantis la situazione resta estremamente tesa. E lo dimostra proprio il voto bipartisan a Montecitorio sulla richiesta di un incontro urgente con i vertici dell’azienda per fare il punto sulla crisi del settore. Per ora è già in programma, per l’11 ottobre prossimo, l’audizione dell’Ad del gruppo, Carlos Tavares, presso la Commissione Attività Produttive. Una decisione che arriva proprio nel giorno in cui Stellantis annuncia l’ennesimo stop per Mirafiori: le linee dove si produce la 500 elettrica saranno sospese fino al primo novembre. Una scelta dettata soprattutto da un motivo: la mancanza di ordini in un mercato in evidente difficoltà e nonostante il trend positivo, sottolineato dall’azienda, di un modello che "nei primi 8 mesi dell’anno ha rappresentato il 40% delle vendite nel segmento Ev delle city car (segmento A) in Europa".

Il tonfo di Stellantis. Vendite a picco e stop a Mirafiori. Tavares in Parlamento
Carlos Tavares, è ad di Stellantis dal 2021, dopo la fusione tra Fiat e Psa

L’azienda cerca anche di gettare acqua sul fuoco delle preoccupazioni, ricordato che alle Carrozzerie di Mirafiori, "grazie a un investimento di 100 milioni, presto sarà potenziata la produzione della Fiat 500e con una nuova batteria ad alto potenziale, integrando nuove tecnologie per renderla più accessibile e migliorare l’esperienza cliente, ma all’inizio del 2026 sarà anche avviata la produzione della nuova 500 Ibrida, che sarà realizzata sulla base dell’attuale 500 elettrica". Parole che non convincono per niente i sindacati, seriamente preoccupati sul futuro di Mirafiori e sui rischi di un’impennata della tensione.

"Le giornate lavorative si vanno sempre più riducendo mentre l’utilizzo della cassa integrazione è in costante aumento. L’incertezza regna sovrana", afferma Rocco Cutrì, segretario generale Fim-Cisl di Torino. Mentre Luigi Paone della Uilm sottolinea che "la situazione a Torino è sempre più preoccupante, aumenta la cassa e diminuisce il salario dei lavoratori, mettendo a rischio la tenuta sociale".

Auto, come è cambiata la produzione globale
Auto, come è cambiata la produzione globale

Ma a far infuriare i sindacati anche la scelta di convocare Tavares a ridosso dello sciopero generale del settore proclamato per il 18 ottobre. "È incredibile che il Parlamento non senta il dovere di ascoltare i lavoratori dell’automotive - spiega il leader della Fiom, Michele De Palma -. La distanza con le istituzioni parlamentari sembra in queste ore incolmabile, spetta a chi ha responsabilità istituzionali riconoscere che la nostra Repubblica è fondata sul lavoro". Le notizie che arrivano dal mercato offrono l’esatta dimensione della grande crisi del settore. A settembre, secondo i dati diffusi ieri dall’Anfia, c’è stato un calo delle vendite del 10,7% rispetto allo stesso mese del 2023. Anche se, considerando i primi tre trimestri dell’anno, i volumi complessivi si attestano a 1.202.122 unità, con una crescita del 2,1% rispetto all’anno scorso. Un calo ben più drammatico per Stellantis: -33,9% a settembre con sole 29.375 unità e una quota di mercato in Italia al 24,1% rispetto al 32,6% di settembre 2023.

I lavoratori dell'automotive nei Paesi Ue
I lavoratori dell'automotive nei Paesi Ue

Per Roberto Vavassori, presidente di Anfia, "il trend negativo ci porta a dover rivedere a ribasso le previsioni di chiusura per il 2024, scendendo da una stima di 1.624.000 unità a 1.555.000 (circa -0,8% rispetto al 2023)". Il problema è che, di fronte alle incertezze delle nuove norme legate alla transizione green, molti decidono di rinviare gli acquisti. Mentre la proposta di Urso per rivedere già a fine 2025 le clausole dei target di Co2 potrebbe arrivare fuori tempo massimo. Tanto che sono molti a prevede per fine anno una soglia massima di 500mila auto targate Stellantis, la metà dell’obiettivo fissato da Tavares.