Roma, 24 marzo 2024 – Alla faccia del risparmio. Doveva tagliare i costi delle bollette e invece rischia di aggiungere un ulteriore salasso alle famiglie italiane, già fiaccate da due anni di caro energia. La concorrenza introdotta dal mercato libero dell’elettricità non sembra avere ottenuto i risultati sperati. Almeno secondo i calcoli del Centro di formazione e ricerca sui consumi (Crc), che dimostrano come gli utenti che attivano oggi una fornitura sul mercato libero si ritroveranno a pagare fino a 1.776 euro annui in più rispetto alla bolletta media del servizio a tutele graduali.
Il Crc ha messo a confronto le offerte dei 7 gestori vincitori delle aste dell’Acquirente Unico per il servizio a tutele graduali, che rappresentano il 70,49% del mercato e che dall’1 luglio forniranno elettricità, con un prezzo omogeneo su tutto il territorio italiano, ai clienti della maggior tutela non vulnerabili (circa 5 milioni). Tali clienti, che non hanno scelto un operatore del libero mercato, passeranno automaticamente dalla maggior tutela al servizio a tutele graduali godendo di un risparmio stimato da Arera di circa 131 euro all’anno a utenza rispetto alle attuali tariffe del mercato tutelato. La bolletta media, per un consumo di 2.700 kwh all’anno, scenderà così a quota 465 euro, un risparmio ottenuto grazie alle offerte al ribasso presentate dai 7 gestori dell’energia vincitori dell’asta indetta da Acquirente Unico lo scorso 10 gennaio.
Ma quanto pagheranno gli utenti che invece vorranno scegliere sul mercato libero gli stessi 7 operatori che gestiranno il servizio a tutele graduali? Qui arriva la beffa: chi attiva oggi un’offerta a prezzo variabile si ritroverà a spendere da un minimo di 162 euro annui in più rispetto alle tutele graduali fino a a un massimo di 573 euro. La situazione peggiora se si opta per un contratto a prezzo fisso, dove le tariffe sono più alte rispetto al prezzo variabile: in questo caso per chi attiva oggi una fornitura elettrica con uno degli operatori vincitori delle aste, la maggiore spesa rispetto alla bolletta media del servizio a tutele graduali andrà da un minimo di 204 a un massimo di 1.776 euro annui.
"A partire dal primo luglio si configurerà un doppio assurdo paradosso – commenta Furio Truzzi, presidente del comitato scientifico del Crc – con i clienti del mercato libero che si ritroveranno a pagare tariffe della luce più salate rispetto alle tutele graduali, pur scegliendo lo stesso gestore che fornisce il servizio in entrambi i mercati. Non solo: anche gli utenti vulnerabili che rimarranno nel mercato tutelato saranno svantaggiati, con una bolletta media più elevata di 131 euro annui rispetto al servizio a tutele graduali".