Domenica 5 Maggio 2024

Il Gruppo Armani chiude il 2022 con il 16,5% in più di ricavi

Positivi anche i primi dati del trimestre 2023. Il presidente e ad: “Il percorso strategico di medio-lungo termine che ho scelto di intraprendere continua a dimostrarsi efficace”

Giorgio Armani

Giorgio Armani

Milano, 25 maggio 2023 – Giorgio Armani chiude il 2022 con una forte crescita, con ricavi a +16,5% rispetto all’anno precedente che hanno raggiunto quota 2,35 miliardi di euro. Il bilancio è stato presentato oggi insieme ai primi dati del trimestre 2023 che sono anch’essi positivi. Il Gruppo Armani conferma così la solidità e l’efficacia della propria strategia anche con un EBITDA do 289 milioni (più 25%) e con un EBIT pari a 202.5 milioni di euro, in crescita del 30% rispetto al 2021. Il fatturato indotto supera i 4,5 miliardi di euro mentre il fatturato a valori retail è stimato oltre i 6,5 miliardi di euro. Il trend del primo trimestre del 2023 vede i ricavi netti in aumento del 18% rispetto al 2022.

Nonostante un contesto internazionale ancora caratterizzato da molteplici fattori di crisi, nel 2022 tutti i canali di vendita sono risultati in crescita rispetto al 2021, con una ripartizione molto equilibrata che vede retail diretto in aumento del 17%, wholesale del 16%, e-commerce del 9%, con andamenti spesso superiori rispetto ai mercati di riferimento, soprattutto per la categoria abbigliamento. Il riscontro positivo delle collezioni, unito a una politica di sempre crescente attenzione alla qualità del servizio, dà ulteriore impulso alla performance positiva con un aumento delle vendite a prezzo pieno, che si riflette nell’incremento della marginalità gestionale.

“Il percorso strategico di medio-lungo termine che ho scelto di intraprendere continua a dimostrarsi efficace e i risultati lo dimostrano - spiega lo stesso Giorgio Armani - il 2022 si è concluso con un’ulteriore crescita che continua nel primo trimestre del 2023, confermando la solidità del Gruppo. Sono fermamente convinto che operare in un’ottica di continuità, seguendo un approccio concreto e coerente, incentrato sui valori che da sempre sono alla base della mia filosofia creativa e manageriale, sia l’unico modo per affrontare le sfide e gli imprevisti che caratterizzano lo scenario attuale. In un contesto sempre più difficile e competitivo, sono fiero di essere riuscito a mantenere la mia indipendenza e la stabilità del Gruppo, grazie anche al lavoro e all’impegno dei miei collaboratori e dei miei dipendenti”, ha concluso Giorgio Armani, presidente e amministratore delegato del Gruppo Armani. Che di recente anche a Piacenza ha ribadito questo suo orgoglio e questa sua indipendenza totale parlando agli studenti e ai tantissimi ospiti in occasione della Laurea Honoris Causa in Global Business Management ricevuta dalla Università Cattolica del Sacro Cuore.

Parlando a livello geografico, anche in relazione al graduale allentamento delle restrizioni sanitarie e alla progressiva ripresa dei viaggi in Europa e in America, nel 2022 il Gruppo Armani ha raggiunto, in questi due continenti, performance molto positive di aumento dei ricavi, rispettivamente pari al +24% e +19,5% rispetto al 2021. Nel complesso l’Asia ha invece fatto registrare una flessione del 6,3%, imputabile a estesi lockdown e alla reintroduzione di forti limitazioni alla mobilità, che in Cina sono state rimosse soltanto all’inizio di questo anno. Coerentemente con la propria strategia di medio-lungo periodo il Gruppo Armani ha scelto di dedicare un crescente volume di risorse alle iniziative di comunicazione (+22% rispetto al 2021) e agli investimenti, in particolare nella struttura digitale e informatica del Gruppo, oltre che nella ristrutturazione e nello sviluppo dei negozi (+25% rispetto al 2021). Questo importante impegno economico e finanziario non ha compromesso l’incremento dei risultati economici di breve periodo: nel 2022 il Gruppo Armani ha infatti conseguito un utile netto ante imposte pari a 218 milioni di euro, in aumento del 16,4% rispetto al 2021 e del 24,5% rispetto ai livelli pre-pandemici registrati nel 2019.

“Con i soddisfacenti livelli di vendita corroborati da trend di crescita ancora migliori nella profittabilità gestionale, possiamo considerare positivamente concluso il periodo di assestamento conseguente alla decisione di riorganizzare il portafoglio marchi focalizzandoci sui tre brand principali, Giorgio Armani, Emporio Armani e Armani Exchange. Nel 2022 i ricavi indotti - rappresentati dalle vendite di prodotti a marchio Armani effettuate direttamente dal Gruppo e dai licenziatari terzi – hanno raggiunto 4,6 miliardi di euro, con una stima di vendita a valori retail pari a oltre 6,5 miliardi di euro. Stiamo avanzando con netto anticipo rispetto ai piani, verso gli obiettivi prefissati per il 2025, anno in cui ricorrono i cinquant’anni dalla nascita della Giorgio Armani”, hanno commentato Giuseppe Marsocci, vicedirettore Generale e Chief Commercial Officer del Gruppo Armani e Daniele Ballestrazzi, vicedirettore Generale e Chief Operating & Financial Officer del Gruppo Armani.

Ora i segnali positivi dei primi mesi del 2023 sembrano confermare l’abbrivio del 2022. Il primo trimestre si è concluso con ricavi netti in aumento del 18% confermando sostanzialmente la crescita in equilibrio tra i vari canali e l’incremento della redditività gestionale. A livello geografico si registra una variazione significativa rispetto al 2022 con un andamento più bilanciato tra le regioni, l’Asia è in ripresa (+14%), e il trend è ancora positivo in Europa (+22%) e, sebbene più contenuto, in America (+10%). dove nei prossimi mesi è prevedibile un rallentamento, che auspicabilmente sarà compensato dalla dinamica positiva in Asia.

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