Giovedì 7 Novembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

La mossa di Giorgetti sul Catasto. Tasse più alte per chi ha usato il bonus

L’ipotesi del Mef è di una revisione delle rendite per gli immobili ristrutturati con gli aiuti. Il ministro: l’obiettivo è stanare le case fantasma. L’opposizione: “Notizia dirompente”

Roma, 9 ottobre 2024 – Revisione al rialzo delle rendite catastali per chi ha utilizzato il Superbonus: è una vera mossa a sorpresa quella che annuncia e rivela il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nell’attesa audizione in Parlamento sul Piano strutturale di bilancio. Una mossa che potrebbe tradursi in un significativo aumento delle tasse pagate sugli immobili ristrutturati e che si accompagna alla certificazione amara di un’economia in frenata che non raggiungerà l’uno per cento di crescita del Pil stimato dal governo solo fino a qualche settimana fa. Tanto che dall’opposizione hanno buon gioco a parlare di rischio stagnazione e, sul versante del catasto, a puntare l’indice: “Notizia dirompente”.

Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti
Il ministro dell'Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti

Stangata sulle rendite

È la novità più rilevante dell’audizione. È anche una sorpresa rilevante. Ebbene, tra le azioni di riforma previste nel Psb per “rendere il sistema fiscale più efficiente”, c’è anche “l’aggiornamento degli archivi catastali che dovrà includere le proprietà a oggi non censite e valori catastali rivisti per quegli immobili che hanno conseguito un miglioramento strutturale, a seguito di interventi di riqualificazione finanziati in tutto o in parte da fondi pubblici”. In sostanza, come spiega lo stesso ministro, si darà la caccia alle case fantasma e si punterà a verificare se chi ha usufruito dei bonus edilizi per ristrutturare casa ha successivamente adeguato le rendite. Due operazioni che non solo si tradurranno in una possibile stangata fiscale per proprietari e condomini che hanno utilizzato il Superbonus, ma che rischiano di riaprire tensioni e scontri nella stessa maggioranza per la quale la sola ipotesi di intervenire sul catasto è stata sempre un tabù. L’indicazione data dal ministro non passa inosservata da parte dell’opposizione. Anzi. “Il ministro ha citato l’aggiornamento dei valori catastali per gli immobili che hanno usufruito di tutti gli incentivi, e non solo del Superbonus – accusa Antonio Misiani, responsabile Economia del Pd –. È una cosa che riguarda potenzialmente milioni di italiani che hanno usufruito anche dei bonus ordinari. Vorrei avere qualche elemento in più. È un’informazione dirompente rispetto a quello che questa maggioranza ha sempre sostenuto, rigettando qualunque aggiornamento dei valori catastali”.

Economia ferma

Il Psb è “un documento allo stesso tempo ambizioso ma realistico”, avvisa il ministro. Ha un orizzonte ampio e punta a tenere sotto controllo i conti pubblici per far uscire il Paese dalla procedura di infrazione entro il 2027. Ma per il 2024 le previsioni del Pil non tornano. “La recente revisione delle stime dell’Istat ha comportato – insiste – una correzione meccanica al ribasso della crescita acquisita per il 2024 che rende più difficile il conseguimento di una variazione annuale del Pil reale dell’1% per l’anno in corso”. Il risultato è che l’anno in corso si chiuderà con una frenata dell’economia.

Taglio Unico e Irpef

Sui capitoli-chiave arriva da Giorgetti la conferma delle misure per rendere strutturali gli effetti del taglio del cuneo e l’accorpamento delle aliquote Irpef su tre scaglioni. Oltre che interventi per favorire la natalità e un sostegno alle famiglie numerose. Con il superamento anche dell’impatto del taglio contributivo sulle pensioni temuto da Bankitalia. La manovra stanzierà anche le risorse per il rinnovo dei contratti pubblici per il 2025-27 e incrementerà i fondi per la sanità pubblica. Gli altri capitoli di spesa, però, subiranno tutti tagli. Giorgetti torna anche sulla recente intervista sui “sacrifici” che hanno agitato i mercati. "Le Borse sono crollate ma in tutta Europa”, precisa e rassicura sui timori di nuove tasse: “Più che aumentare le tasse, taglieremo le spese, tranne la spesa sanitaria su cui ci impegniamo a mantenere l’incidenza sul Pil”. E anche sulle accise prova a calmare gli animi: le misure saranno “graduali”, l’obiettivo è evitare “contraccolpi” per le categorie. Che sono già sul piede di guerra. A far ben sperare per possibili nuove risorse per la manovra, però, è l’andamento delle entrate tributarie. Nei primi otto mesi, il gettito nelle casse dello Stato supera i 380 miliardi, con un aumento di 23,341 miliardi (+6,5%).