Sabato 27 Luglio 2024

Wall Street continua a correre. Dove può arrivare?

L'S&P 500 ha raggiunto un nuovo record storico sopra i 5.300 punti. Gli analisti prevedono un ulteriore rialzo a 5.500 punti, ma avvertono dei rischi legati alla volatilità dei mercati e alla dipendenza dalle performance delle aziende tecnologiche.

Wall Street continua a correre. Dove può arrivare?

Wall Street continua a correre. Dove può arrivare?

UN NUOVO record storico, ampiamente sopra i 5.300 punti. È la performance registrata di recente dall’S&P 500, l’indice rappresentativo delle maggiori aziende quotate sulle borse statunitensi. Ora, com’è ovvio, gli investitori internazionali si pongono un interrogativo: dove può arrivare ancora il listino a stelle e strisce? Di recente gli analisti di Deutsche Bank hanno manifestato ottimismo, rivedendo all’insù le loro stime e prevedendo un ulteriore rialzo dell’S&P 500 fino a 5.500 punti. Tuttavia, nella comunità finanziaria non manca chi adesso invita alla prudenza, mettendo in luce alcuni fattori di rischio sui mercati d’Oltreoceano. È il caso di Morgane Delledonne (nella foto a sinistra), strategist della casa d’investimenti Global X. "È vero che circa la metà delle società dell’S&P 500 ha annunciato i risultati degli utili e la maggior parte ha battuto le aspettative", sostiene Delledonne, "ma queste buone notizie potrebbero rivelarsi passeggere".

In particolare, la strategist di Global X ricorda che, già ad aprile, l’indice S&P 500 ha avuto una battuta di arresto ed è sceso del 4% circa. Inoltre, "le prospettive per il resto del secondo trimestre suggeriscono un aumento della volatilità dei prezzi", aggiunge Delledonne che evidenzia anche un altro aspetto: se il rallentamento della crescita, il mercato del lavoro ancora forte e la ripresa dell’inflazione dovessero ritardare ulteriormente i tagli dei tassi, è possibile una pressione sulle stime degli utili delle aziende nei prossimi mesi. "Per il momento, l’attuale contesto macroeconomico e la forte crescita dei profitti sembrano sostenere l’azionario, ma data la traiettoria dei recenti dati economici, evidenziamo tre rischi che potrebbero emergere", continua ancora la Delledonne.

In primo luogo, è possibile che la Fed (nella foto a destra, il presidente Jerome Powell) non tagli i tassi quest’anno per mantenere un’ampia liquidità e condizioni finanziarie favorevoli alla crescita economica. In secondo luogo, poiché la Fed non ha fretta di tagliare, è probabile che aumenti la divergenza tra Stati Uniti ed Europa nella politica monetaria. La Bce e la Banca d’Inghilterra probabilmente taglieranno almeno una volta quest’anno il costo del denaro, spingendo in alto le quotazioni del dollaro americano. Ovviamente, se i tassi d’oltreoceano saranno ben più alti che nel Vecchio Continente, gli investitori saranno spinti ad acquistare attività finanziarie denominate nella divisa statunitense, facendo deprezzare l’euro e la sterlina britannica nei confronti del biglietto verde. Il che, sottolinea la strategist di Global X, "sarebbe controproducente per contenere l’inflazione in Europa, poiché renderebbe più costose le importazioni, ma sicuramente migliorerebbe la competitività e stimolerebbe le esportazioni del Vecchio Continente. In questo scenario, le azioni europee potrebbero offrire agli investitori punti di ingresso interessanti rispetto alle loro controparti statunitensi".

Infine, il terzo fattore da tenere in considerazione e che spinge alla prudenza è lo stretto legame delle performance di tutti gli indici americani con i rialzi di poche azioni, quelle dei big del settore tecnologico. "La forte concentrazione rende i mercati vulnerabili, perché legati a questo piccolo gruppo di società e dipendenti dalle prospettive dell’intelligenza artificiale", dice Delledonne, che ritiene possibile una continuazione del rally dei mercati americani solo se i titoli tecnologici e gli investimenti nell’IA rimarranno forti, se l’attività manifatturiera manterrà il ritmo attuale e se l’inflazione non aumenterà.