SEI MILLENNIAL su dieci sono aperti a lavorare all’estero. E’ quanto emerge dal report Top Global Talent trends per il recruitment dei talenti 2024 di Robert Walters. La possibilità di sviluppare parte della propria carriera all’estero, viene dettagliato, è uno dei benefit aziendali più attraenti per i giovani professionisti che lavorano in grandi organizzazioni. "Si tratta, in definitiva, di un’opportunità unica per esplorare nuove culture e viaggiare, senza tralasciare la crescita professionale", si legge. Lo studio evidenzia che 6 millennial su 10 sono aperti a lavorare in un paese diverso dal proprio. Una delle ragioni principali potrebbe essere la crescita professionale accelerata, come affermato dal 49% degli intervistati che lavorano all’estero.
"In un contesto lavorativo così mutevole e competitivo, le grandi aziende, come le Big4 e le multinazionali, cercano di essere creative per fidelizzare i loro profili più qualificati – commenta Walter Papotti, Associate Director di Robert Walters Italia – Di fronte alla fuga di talenti, il salario emozionale assume un ruolo di primo piano, e offrire l’opportunità di crescere all’estero è uno dei benefit che possono attrarre profili altamente qualificati e con grandi ambizioni di crescita".
Le organizzazioni tendono a integrare la mobilità internazionale nelle loro strategie di fidelizzazione, per fidelizzare i loro dipendenti ed evitare così il turnover. In tal senso, un’altra strategia di fidelizzazione molto attraente per i professionisti consiste nel dare ai dipendenti la libertà di lavorare completamente in smart working da qualsiasi luogo, anche da città o Paesi in cui l’azienda non ha una sede fisica. Questo benefit, molto apprezzato dalle generazioni più giovani, offre l’opportunità di esplorare altre culture e viaggiare, fidelizzando e attirando profili sempre più rari nel mercato del lavoro. Secondo lo studio, in Italia, le grandi città perdono talenti che decidono di iniziare a lavorare in Paesi come Regno Unito, Francia, Stati Uniti, Belgio o Spagna. "Le aziende che investiranno maggiori risorse nella costruzione di piani di carriera ambiziosi avranno un chiaro vantaggio competitivo nel mercato del talento, soprattutto se includeranno la possibilità di trasferirsi in modo permanente o temporaneo in un altro paese conclude Papotti.
Giada Sancini