Mercoledì 14 Maggio 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Crisi d’impresa. Tyche aiuta gli imprenditori insolventi

Tyche Bank, istituto bancario nato dalla fusione di Tyche e Banca di Credito Peloritano, offre soluzioni finanziarie personalizzate per imprese in crisi, con l'obiettivo di raggiungere un miliardo di impieghi entro cinque anni.

Tyche Bank, istituto bancario nato dalla fusione di Tyche e Banca di Credito Peloritano, offre soluzioni finanziarie personalizzate per imprese in crisi, con l'obiettivo di raggiungere un miliardo di impieghi entro cinque anni.

Tyche Bank, istituto bancario nato dalla fusione di Tyche e Banca di Credito Peloritano, offre soluzioni finanziarie personalizzate per imprese in crisi, con l'obiettivo di raggiungere un miliardo di impieghi entro cinque anni.

TYCHE BANK È UN ISTITUTO bancario nato a luglio 2024, fondato e presieduto da Enrico Rossetti (nella foto sopra). Essa nasce dall’unione tra Tyche (società con sede a Bologna e operatività in tutta Italia) e Banca di Credito Peloritano (istituto di credito con tre sedi in Sicilia). Nel 2023 Tyche aveva un utile netto di 5,1 milioni, margine di intermediazione di 14,7 milioni e impieghi totali a 71 milioni di cui il 67,4% rappresentato da crediti verso la clientela e Cet 1 capital ratio pari al 33,7%. Nel 2023 Banca di Credito Peloritano aveva un utile netto di circa 227mila euro, margine di intermediazione di 6,5 milioni, patrimonio netto a 17 milioni e raccolta diretta pari a 111,7 milioni. Tyche Bank svolge la propria operatività, oltre che a Bologna, anche in Sicilia, con presidi a Messina, a Barcellona Pozzo di Gotto e Capo d’Orlando.

In Tyche Bank l’esperienza e le risorse delle due società fondatrici vengono consolidate e valorizzate, per dare vita ad un nuovo operatore bancario con forti competenze verticali nell’ambito delle procedure concorsuali e attivo in diverse linee di business distinte, complementari e sinergiche tra loro. Una realtà contemporanea e innovativa nel panorama bancario, che prevede l’integrazione di prodotti bancari tradizionali con soluzioni personalizzate per imprese in procedura concorsuale e Pmi in crisi, che mira a soddisfare le esigenze finanziarie dei propri clienti con soluzioni personalizzate. "Il nostro obiettivo da qui a cinque anni – spiega Enrico Rossetti – è quello di raggiungere una massa di impieghi di circa un miliardo; oggi siamo a 250 milioni e ci pare un obiettivo raggiungibile. Del resto noi siamo una nuova banca che si affaccia su un mercato già affollato ma che non aveva un soggetto creditizio con una offerta completa per quel che riguarda le imprese in crisi". Nel caso di Tyche si tratta di dare sostegno a soggetti o in procedura concorsuale oppure in difficoltà. "Noi non ci occupiamo di risanare o di intervenire sul business ma offriamo soluzioni finanziarie costruite su misura in base all’esigenza del cliente. Miriamo ad operare in tutta Italia e già oggi seguiamo aziende sparse in tutto il Paese che arrivano a noi tramite i consulenti, essenzialmente avvocati e commercialisti, che le gestiscono e che conoscono il nostro know how". Spesso, nei casi di crisi la rapidità è molto se non tutto. "Certo, e infatti il nostro obiettivo è dare comunque al cliente, anche in caso negativo, risposte in tempi rapidi. L’operazione ovviamente è legata anche all’appetibilità dell’impresa sul mercato ma cerchiamo di non dimenticare mai che dietro all’impresa ci sono famiglie che risentono in maniera pesante di quelle crisi. Con la Banca basata in Sicilia, invece, facciamo credito e banca come tutti gli altri istituti di credito: abbiamo creduto nell’operazione vista la desertificazione bancaria che il Sud e la Sicilia in particolare stanno attraversando".

A fine giugno le assemblee dei soci hanno firmato l’atto di fusione e il 1° luglio l’assemblea ha nominato il nuovo consiglio di amministrazione – la governance vede Enrico Rossetti presidente, Giampiero Bergami vicepresidente, consiglieri Sergio Marchese, Davide Galletti, Annalisa Sinagra, Ernesto Fiocco; Illa Sabbatelli, Anna Dentoni Litta, Massimo Schiattarella consiglieri indipendenti – e nella stessa data si è tenuta la prima riunione del cda. Direttore generale è Bruno Messina; vicedirettore generale e coo della nuova società è Francesco De Marco (nella foto in basso).

Tyche Bank si divide in 4 aree di business, ognuna dedicata ad una tipologia di attività. La prima è ’special situations’ e si rivolge a imprese ed operatori economici in difficoltà finanziaria o soggetti a procedure concorsuali e accordi di risanamento. A questi operatori Tyche Bank offre soluzioni personalizzate per superare temporanee tensioni finanziarie e promuovere un percorso di sviluppo nel tempo. Il team ’special situations’ di Tyche Bank è altamente qualificato nella strutturazione di finanziamenti e soluzioni personalizzate per imprese ’distressed’, oppure soggette a procedure concorsuali o accordi di risanamento. Le soluzioni sono progettate non solo per affrontare le sfide finanziarie delle imprese, offrendo un supporto completo e mirato durante periodi complessi, ma anche per rigenerare e trasformare risorse a beneficio della società e del territorio in cui operano. La seconda è ’crediti fiscali’, attraverso la quale Tyche Bank si propone come cessionario di crediti fiscali vantati da società in procedura concorsuale, in liquidazione volontaria e giudiziale, in bonis, o in crisi di impresa (piani di risanamento, accordi di ristrutturazione, ecc.). La cessione consente ai clienti di ridurre i tempi di attesa del rimborso da parte dell’Agenzia delle entrate, ottenendo da Tyche Bank un corrispettivo immediato che sarà determinato in funzione del valore del credito, del profilo di rischio e dei tempi medi di recupero.

Vi è poi ’Npes & Investments’ che vede impegnata la banca come operatore attivo nell’acquisto pro soluto e nella gestione di crediti e portafogli Npl (Non performing loans) e Utp (Unlikely to pay). Tyche Bank acquista crediti sia di natura secured che unsecured riferiti a controparti debitrici sia privati e aziende. Il recupero è gestito da risorse interne con un’elevata professionalità e specializzazione. La convenienza della cessione pro-soluto deriva dall’immediata reperibilità di liquidità, dalla totale garanzia di esenzione di responsabilità dal comportamento del debitore ceduto e dall’eliminazione dei costi di gestione.