OBBLIGAZIONI E CERTIFICATI d’investimento (certificate). È un binomio di prodotti finanziari che da tempo trova spazio nell’offerta di UniCredit anche per il retail, cioè la folta platea dei risparmiatori al dettaglio. Si tratta di strumenti a portata di tutte le tasche, essendo acquistabili anche con un capitale minimo di qualche centinaia o migliaia di euro. "Il nostro obiettivo è andare incontro alle richieste che arrivano dal mercato e soddisfare così i bisogni di molti investitori", dice Riccardo Falcolini (nella foto), che in UniCredit occupa la carica di Sales Public Distribution per l’Italia.
Dottor Falcolini, quali sono le esigenze di cui parla?
"Innanzitutto quella di avere prodotti facilmente negoziabili sul mercato, anche senza disporre di un capitale consistente. Sia le obbligazioni che i certificati emessi dalla nostra divisione sono sempre negoziabili su Borsa Italiana: su Mot e Bond-X nel caso delle obbligazioni, su Cert-X e SeDeX nel caso dei certificati di investimento. Va ricordato inoltre che, per entrambe le categorie di strumenti finanziari, UniCredit svolge il ruolo di market maker, garantendo che i certificati e le obbligazioni siano sempre liquidabili sul mercato".
Per quali tipologie di investitori sono adatti?
"La platea degli interessati a queste soluzioni è molto ampia, ma la risposta dipende ovviamente dalla tipologia di strumento finanziario. Nel caso delle obbligazioni, offriamo la possibilità di diversificare il portafoglio dei titoli a reddito fisso. Sappiamo che gli investitori italiani sono tradizionalmente affezionati alle emissioni governative. A questa categoria di obbligazioni, chi vuole avere un portafoglio più diversificato può aggiungere quelle di un emittente solido e riconosciuto come il gruppo UniCredit. Con le ultime obbligazioni in sottoscrizione fino al 31 ottobre, abbiamo scelto una struttura a tasso misto che assicura un rendimento fisso per i prossimi tre anni, in una fase in cui i tassi di interesse hanno iniziato invece un trend discendente. Dal terzo anno in poi, i rendimenti saranno variabili e indicizzati all’Euribor, il saggio applicato ai prestiti interbancari con scadenza a tre mesi. I titoli hanno però una particolarità non da poco: lo stesso tasso Euribor sarà moltiplicato per 1,5 garantendo così ai possessori del titolo un rendimento superiore. Per le future emissioni, ovviamente analizzeremo le condizioni del mercato, cercando di individuare quali saranno le esigenze degli investitori in quel momento".
Per chi sono pensati invece i vostri certificate?
"Anche in questo caso la platea è molto ampia e dipende dalle condizioni del mercato. I certificati sono notoriamente strumenti d’investimento il cui valore dipende da quello di un’altra attività finanziaria sottostante, per esempio un indice azionario o una singola azione. In questo momento, vediamo che c’è un grosso interesse per i certificati a capitale protetto e stiamo pensando di indirizzare la nostra nuova gamma verso questa direzione".
Quali caratteristiche avranno le nuove emissioni?
"Saranno probabilmente legate a indici o a singole azioni, con meccanismi che consentono di proteggere totalmente il capitale a scadenza anche se i titoli o gli indici sottostanti subiscono delle perdite. Saranno delle emissioni anche con l’effetto leva, un meccanismo che amplifica le oscillazioni del valore delle azioni o degli indici di riferimento del certificato. Il taglio minimo per investire in questi strumenti finanziari è basso: 100 euro per i certificati".
Sono dunque pensati per i piccoli investitori?
"La platea di riferimento è molto ampia e spazia dal pubblico retail fino agli investitori professionisti. Anche tra i consulenti finanziari c’è interesse verso le nostre emissioni, in particolare per il mondo dei certificati. Si tratta infatti di prodotti che consentono di mettere in campo strategie flessibili, per avere un po’ di extra-rendimento nella parte di portafoglio che viene definita satellite".
Cosa significa?
"Spesso gli investitori o i loro consulenti e gestori patrimoniali predispongono una quota maggioritaria del loro portafoglio che possiamo definire core, in cui mettono in atto strategie a medio e lungo termine. A questa si aggiunge una parte parte satellitare, in cui utilizzano prodotti finanziari che consentono di avere un extra rendimento rispetto al mercato. Proprio grazie alla flessibilità che li caratterizza, i certificati sono adatti per costruire questi i portafogli-satellite. Vorrei sottolineare però un altro aspetto: oltre agli investitori che mettono in atto queste strategie molto elaborate, la nostra offerta guarda anche alla platea dei giovani, che oggi si avvicinano molto spesso al mondo finanziario puntando su asset molto volatili e rischiosi come le criptovalute".
Bond e certificate sono un’alternativa?
"Ai giovani vogliamo far capire che esistono strumenti che possono generare rendimenti e contemporaneamente avere la funzione di stabilizzare il portafoglio e mitigare i rischi. Non esistono solo classi di investimento molto oscillanti nei prezzi, come appunto le criptovalute. Ci teniamo a trasmettere questo concetto ai giovani in una prospettiva futura, anche a quelli che non investono nei nostri strumenti finanziari perché non dispongono ancora di un capitale di partenza. L’educazione finanziaria è un’attività che ci vede molto impegnati: organizziamo nel corso di tutto l’anno diversi appuntamenti, sia sotto forma di webinar sulla rete di internet, sia dal vivo, nella nostra sede e sul territorio".