Eni frena, ma va meglio delle previsioni. E chiude il terzo trimestre con utili per 1,271 miliardi, in calo del 30% sullo stesso periodo del 2023, quando però i prezzi di petrolio e gas erano alle stelle sulla scia della crisi energetica. I dati sono superiori alle stime degli analisti, che si aspettavano una frenata tra il 33% e il 41%. Lieve crescita per la produzione (+ 2%), a 1,661 milioni di barili al giorno. Oltre le attese anche il settore Global Gas & LNG Portfolio, che vede un miglioramento delle guidance con l’ebit rivisto al rialzo a circa 1,1 miliardi. Numeri positivi apprezzati da Piazza Affari, dove il titolo ha chiuso la seduta di ieri in rialzo dell’1,42% a quota 14,43 euro. E in grado di spingere la fiducia del management, che ha deciso di accelerare il riacquisto delle proprie azioni, il cosiddetto ‘buyback‘: per il 2024 aumenterà da 1,6 a 2 miliardi.
Enilive, che produce biocarburanti, ha visto ridursi del 36% l’ebit, a 482 milioni, per il calo dei prezzi. Ma il settore rimane promettente, soprattutto nella prospettiva della decarbonizzazione del trasporto aereo. Giovedì Eni ha annunciato l‘ingresso di Kkr in Enilive con una quota del 25%. E ieri il manager Francesco Gattei ha spiegato che il Cane a sei zampe potrebbe vendere un‘ulteriore quota tra il 5 e il 10%.
La chimica rimane il buco nero di Eni: negli ultimi 15 anni Versalis ha comportato perdite economiche in termini di cassa per 7 miliardi. Nel terzo trimestre 2024 la perdita è stata di 193 milioni, -3% rispetto al 2023. A marzo il gruppo ha varato un piano di rilancio che prevede la riduzione della chimica di base e lo sviluppo di attività green come bioraffinazione, rinnovabili, economia circolare e batterie.
A questo proposito, Eni ha siglato un accordo con Seri Industrial, azienda attiva nel settore degli accumulatori di energia, per lo sviluppo della filiera industriale delle batterie al litio-ferro-fosfato, per lo storage di energia e per la mobilità elettrica. L’intesa esplora la possibilità di costituire una società compartecipata per realizzare nel sito Eni di Brindisi un impianto di produzione di batterie, che affiancherà un impianto analogo in corso di realizzazione da Fib, controllata di Seri, in provincia di Caserta.
"Abbiamo ancora una volta dimostrato la solidità del nostro modello di business – ha commentato l’ad di Eni, Claudio Descalzi –, grazie a un portafoglio di attività caratterizzate da crescenti vantaggi competitivi, alla rigorosa disciplina adottata nei costi e negli investimenti, e ai continui progressi nell‘esecuzione della nostra strategia di crescita e di creazione di valore".