Martedì 30 Aprile 2024

Il Def secondo Padoan: numeri e impegni

Pubblicata la nota di aggiornamento. Il ministro: interventi per mettere in sicurezza il paese dal sisma. Messaggio all'Europa

Pier Carlo Padoan (Imagoecomonica)

Pier Carlo Padoan (Imagoecomonica)

Roma, 28 settembre 2016. “Al di là della necessaria ricostruzione delle zone colpite dal terremoto, i tragici eventi succedutisi negli ultimi anni rendono prioritario programmare interventi antisismici per mettere in sicurezza la popolazione, il territorio e il patrimonio abitativo, artistico e culturale del Paese; si tratta anche di asset straordinari per il turismo e il settore agroalimentare, da preservare per le prossime generazioni. In tale ambito rivestono particolare importanza gli interventi di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza dell’edilizia scolastica». Lo scrive il il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan nella premessa alla nota di aggiornamento al Def, appena pubblicata.

«Sarà anche necessario trovare risposte migliori in Europa oltre che nel nostro paese, ad alcune importanti sfide sistemiche: vengono esemplificate con particolare drammaticità dal fenomeno migratorio senza precedenti al quale la regione è esposta, che sta mettendo a dura prova la tenuta delle frontiere e l’applicazione del Trattato di Schengen. Una maggiore condivisione degli sforzi - una maggiore solidarietà - finalizzata alla ricezione e gestione dei flussi migratori renderebbe più semplice per l’Europa non solo la sorveglianza delle frontiere, ma anche il rispetto dei diritti e della dignità umani; a fronte inoltre dei significativi investimenti di breve periodo necessari per la gestione dei flussi, gli sforzi comuni genererebbero importanti benefici di lungo periodo sui mercati del lavoro, la sostenibilità dei sistemi previdenziali e le finanze pubbliche dei paesi dell’area». «In considerazione delle esigenze di carattere straordinario - prosegue la nota -, il Governo potrà utilizzare, ove necessario, ulteriori margini di bilancio sino a un massimo dello 0,4 per cento del Pil per il prossimo anno».

Debito pubblico. Il rapporto tra debito publico e Pil inizierà a calare nel 2017 per raggiungere il 126,6% nel 2019. “Resta ferma l’intenzione del Governo - continua padoan - di proseguire con il programma di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico e di privatizzazioni, frenato quest’anno dalle condizioni di elevata volatilità dei mercati finanziari e dall`esigenza di valorizzare adeguatamente le imprese controllate dallo Stato attraverso piani industriali ambiziosi”.

Tasse e lotta all’evasione. Nel 2017 ci saranno nuovi interventi di taglio delle tasse con lo stop alle clausole di salvaguardia e «ulteriori misure di alleggerimento per le imprese» che saranno finanziate anche grazie alla «strategia di contrasto all’evasione, che privilegia attività in grado di incentivare l’assolvimento degli obblighi tributari e favorire l’emersione spontanea».

Deficit. L’obiettivo programmatico per il 2017 è fissato al 2% a fronte dell’1,8% precedentemente stimato. Ciò “richiede una manovra per il 2017 pari allo 0,5% del Pil” da dettagliare nella legge di bilancio. 

Investimenti pubblici. “La dinamica degli investimenti pubblici è attesa in crescita anche nel 2016 e nei prossimi anni, collocandosi attorno al 2,3 per cento in media nel periodo 2016-2019: in sostanza in questi anni l’indebitamento viene utilizzato per finanziare gli investimenti fissi, una buona prassi per aumentare la crescita potenziale»

Privatizzazioni. Riviste al ribasso dallo 0,5 allo 0,1% del Pil le entrate delle privatizzazioni per il 2016. Si mantengono le previsioni di introiti da privatizzazioni per i prossimi tre anni. 

Pubblico impiego. «Dopo 6 anni di blocchi resi necessari dalla drammaticità della crisi, si procederà al rinnovo dei contratti nel pubblico impiego con l’obiettivo di valorizzare il merito e favorire l’innalzamento della produttività, in modo da contribuire all’aumento dell’efficienza della pubblica amministrazione». 

Pensioni. «Vi saranno interventi di sostegno ai pensionati a rischio di povertà e per favorire la flessibilità d’ingresso nel sistema previdenziale, senza tuttavia modificarne i parametri fondamentali e senza metterne a repentaglio la sostenibilità di lungo termine, che rappresenta uno dei punti di forza delle finanze pubbliche del Paese».

Referendum. Il Paese ha bisogno di stabilità politica e istituzionale. In tal senso le riforme istituzionali promosse mirano a rendere l’attuale sistema più stabile ed efficiente. In particolare la riforma costituzionale intende snellire il processo legislativo, superando il bicameralismo perfetto e realizzando una più efficiente allocazione delle competenze e una riduzione dei contenziosi tra centro e periferia; la legge elettorale intende garantire governabilità, stabilità e accountability». 

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