Giovedì 25 Aprile 2024

Colf e badanti, salta il raddoppio dello sconto fiscale. Cosa succede ora

Nell’ultima versione del decreto Lavoro sono sparite le deduzioni aggiuntive

Stop al raddoppio degli sconti fiscali per le badanti e le colf. Per le famiglie potrebbe essere l’ennesima doccia fredda dopo l’impennata dal prezzo del gas (+22%) ad aprile. Il giallo è scoppiato dopo la lettura del testo del decreto-lavoro approvato il primo maggio. Nell’ultimissima versione è sparito il capitolo che prevedeva il raddoppio delle deduzioni fiscali per i contributi previdenziali versati dalle famiglie e destinati a colf, badanti e baby sitter. A questo punto, tranne colpi di scena dell’ultima ora, restano in vigore le attuali deduzioni. Ma vediamo quali possono essere le novità per le famiglie.

Una badante (Frascatore)
Una badante (Frascatore)

Deduzioni ferme al palo

Attualmente gli sconti fiscali si applicano sui contributi previdenziali versati ogni tre mesi dalle famiglie all’Inps. La somma non viene ‘detratta’ direttamente sull’imposta che i contribuenti devono versare ma contribuisce a ridurre l’imponibile sul quale si calcolano le tasse. Si tratta, quindi, di una ‘deduzione’. Attualmente, si possono scalare dal reddito complessivo fino a un massimo di 1.549,37 euro di contributi versati all’Inps. La prima bozza del decreto prevedeva, invece, un raddoppio di questa cifra, fino a quota 3mila euro. Probabilmente, lo stop al nuovo incentivo è stato determinato da problemi di copertura. Vedremo se nei prossimi giorni il governo troverà una soluzione.

I nuovi calcoli

Senza il raddoppio della deduzione, restano comunque in vigore gli attuali sconti. Naturalmente, i vantaggi variano da famiglia a famiglia sulla base degli scaglioni di reddito e, quindi, delle aliquote Irpef che sono applicate anno per anno. In linea di massima le deduzioni aumentano proporzionalmente al numero delle ore lavorate. Nessun vantaggio per i contratti che prevedono fino a 5 ore settimanali senza convivenza. Poi dalle 40 ore in poi, il raddoppio del tetto delle deduzioni fino a 3mila euro, avrebbe portato riduzioni di imposte che vanno da un minimo di 25 euro fino ad un massimo di 182 euro considerando un reddito famigliare complessivo di 25mila euro.

La reazione delle associazioni di categoria

Lo stop al raddoppio delle deduzioni ha scatenato l’ira delle organizzazioni di settore. “Lo stop all’annunciato raddoppio del limite di deducibilità, seppur parziale rispetto alle reali esigenze del comparto, avrebbe comunque rappresentato un importante cambio di passo rispetto alle politiche fino ad oggi messe in campo a sostegno delle famiglie. Al contrario, il settore continua ad essere considerato di serie B, come se non avesse a che fare con i drammatici trend sulla natalità e con la questione della non autosufficienza", commenta Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico. 

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