Mercoledì 24 Aprile 2024

Data Integration, Primeur guida la digitalizzazione

Valore aggiunto per le aziende

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I mesi di lockdown e la prolungata pandemia hanno posto al centro del dibattito pubblico il tema della trasformazione digitale che dovrebbe coinvolgere imprese, istruzione ed enti pubblici: basti pensare allo smart-working, alla didattica a distanza e al boom degli acquisti online, protagonisti di questo 2020. Le azioni quotidiane che prima dovevano essere svolte fisicamente oggi infatti si stanno trasformando sempre più spesso in “azioni digitali”, operazioni che generano una mole crescente di informazioni da gestire, integrare e tradurre. Il complesso processo di assimilazione, mappatura, spostamento e trasformazione dei dati, necessario a ottenere una loro elaborazione e funzionamento, prende il nome di Data Integration.

A testimoniare il trend ci pensa una recente ricerca condotta da Global Industry Analysts, secondo cui il mercato globale di questo settore tecnologico crescerà a livello esponenziale nei prossimi anni: +137% entro il 2027, passando da 8.1 a 19.2 miliardi di dollari di valore, con tasso annuo di crescita composto del 13%. Complici lo sviluppo e la diffusione di molteplici tecnologie, dagli smart device alle applicazioni software, dagli e-commerce fino all’utilizzo di piattaforme di Cloud computing, gli strumenti per l’integrazione dei dati sono quindi sempre più richiesti dalle organizzazioni.

Una crescita quella del mercato della Data Integration dimostrata anche da eccellenze tecnologiche italiane apprezzate in tutto il mondo come Primeur, multinazionale specializzata nell’integrazione di dati che nel 2019 ha raggiunto un fatturato di 20 milioni, con un aumento del 15% rispetto al 2015. "La Data Integration è troppo spesso sottovalutata, poiché è culturalmente diffuso il pensiero che il valore risieda nelle applicazioni, nei sistemi informatici, prima ancora che nei dati. Questo approccio di solito porta alla formazione di ‘mostri informatici’, sistemi molto complessi e molto poco efficienti. Invece bisogna concentrarsi sui dati, che devono essere supportati e gestiti da una struttura informatica snella e flessibile – afferma Stefano Musso, Ceo di Primeur –. L’approccio innovativo e visionario, che da sempre contraddistingue la nostra storia, ci ha permesso di riconoscere fin da subito l’importanza e il valore che i dati ricoprono per le organizzazioni e quindi muoverci per primi verso un sistema di integrazione modulare e flessibile. Oggi siamo apprezzati a livello mondiale, lavoriamo con le più importanti aziende Fortune 500 ma continuiamo a investire nella ricerca di nuove tecnologie in grado di far evolvere l’operatività dei dati delle grandi aziende del settore pubblico e privato. Ad esempio, la nostra nuova piattaforma Primeur Data One permette alle aziende di capitalizzare gli investimenti tecnologici precedenti, poiché la struttura ibrida consente di integrare diverse tecnologie mantenendo però la loro completa autonomia. Così facendo, la vita media dei sistemi informatici aumenta notevolmente, il valore operativo complessivo viene potenziato e si mantiene un alto grado di flessibilità informatica".

A testimoniare la necessità delle aziende di ricorrere a strumenti di Data Integration è il rapporto sui Big Data pubblicato da Agcom, Antitrust e Garante della Privacy che ha svelato come entro il 2025 l’aumento esponenziale dei dati nel mondo arriverà a raggiungere un volume complessivo di 163 zettabyte, cioè 163 trilioni di gigabyte. Inoltre, secondo una ricerca condotta da Gartner, entro quest’anno i dispositivi connessi a qualsiasi tipo di tecnologia saranno circa 20,6 miliardi a livello globale. Con l’espansione dell’Internet of Things, aumenta anche il numero di nuovi utenti che arriveranno ad essere 325 milioni entro la fine di quest’anno secondo le stime degli esperti.

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