Lunedì 20 Maggio 2024
ALESSANDRO D’AMATO
Economia

Il condono di Salvini. Finiture, errori, cubature: via le irregolarità minime

Le difformità edilizie che il Carroccio vorrebbe perdonare agli italiani. Protesta l’opposizione, ma in Lombardia una norma simile è passata bipartisan

Mappa dei condoni

Mappa dei condoni

Roma, 25 settembre 2023 – Un condono delle piccole irregolarità edilizie? L’idea del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini ha scatenato già le barricate in Parlamento. Eppure una proposta molto simile era già stata votata dal Movimento 5 Stelle e dal Partito Democratico in Lombardia. Su input proprio del Carroccio e insieme alla maggioranza di centrodestra. Era il 17 maggio 2022 e il consiglio si riuniva per esaminare una proposta di legge al Parlamento: ‘Disposizioni per l’ampliamento delle tolleranze costruttive’. I parlamentari lombardi proponevano di aggiungere ulteriori ‘Tolleranze costruttive’. Ovvero quelle che "non si configurano come variazione essenziale" dell’immobile. E anche le difformità "ininfluenti sugli elementi sostanziali dell’unità immobiliare".

A condizione che fossero "conformi alle prescrizioni urbanistico-edilizie" e realizzate a norma di legge. La votazione finale ha visto l’ok alla proposta con 53 sì e un solo astenuto su 54 presenti. E, tra questi, anche nove onorevoli regionali del Pd (gli altri cinque erano assenti o in congedo) e sette del M5s (su nove in totale).

Sommario

Tolleranze costruttive: di cosa si tratta

Ma cosa si intende per mini-condono edilizio? La parola chiave è "tolleranze costruttive". E a definirle è proprio il Testo unico dell’edilizia, il quale dispone per esempio che il mancato rispetto dell’altezza, della cubatura e di altri parametri delle singole unità immobiliari già oggi non costituisce violazione edilizia se contenuto entro il limite del 2% del titolo abilitativo. Poi ci sono le irregolarità geometriche e le modifiche alle finiture degli edifici, anche queste tollerate a patto che siano "di minima entità". Così come lo spostamento degli impianti e le opere interne. In questo caso una procedura per la regolarizzazione c’è già: vengono dichiarate dal tecnico abilitato con un’apposita modulistica oppure con una dichiarazione asseverata nel momento della vendita o del passaggio in eredità dell’immobile.

Gli errori di progettazione

Ma ci sono altri casi, magari dovuti a errori di progettazione o realizzazione. Un esempio tipico è l’errore nella fissazione dei limiti della costruzione. Sono quelli che influiscono sulla cosiddetta area di sedime, ovvero "l’area, misurata in metri quadrati, ottenuta dalla proiezione sul piano orizzontale delle murature e delle strutture portanti esterne della costruzione". Se si sbaglia la collocazione dei limiti, succede che il sedime è leggermente spostato rispetto ai permessi, magari di pochi centimetri. Questo rende la costruzione totalmente irregolare per un errore tecnico che non è possibile cancellare, a meno di non spostare il palazzo. "L’opera edilizia non è come quella di un’automobile, che si fa in serie. È un’opera che viene affidata alle mani dei muratori e viene tirata su pezzo per pezzo. Ognuna è un’opera a sé", spiega Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia e vicepresidente di Confedilizia.

C’è da spostare un palazzo

Secondo Clerici in questi casi non si può usare la parola abusivismo. "Stiamo parlando di piccole irregolarità sul piano amministrativo che non si sostanziano come un abuso edilizio. Magari che sono lì a causa di un errore dei progettisti o della manodopera. Ma ora sono irregolarizzabili. Per questo serve una legge che chiuda tutto. Come si sposta un condominio di dieci appartamenti di dieci centimetri? Senza sanatoria non si può fare nulla", conclude.

Le piccole irregolarità

Poi ci sono le piccole irregolarità. Per esempio una finestra realizzata in modo irregolare, un balcone, oppure quelle meramente estetiche. Gli esperti dicono che ci sono molti contenziosi di questo tipo aperti. "È stato il condono del 1985 a farli nascere. Prima erano irrilevanti ai fini della compravendita. Nel dichiararle sanabili, ne ha proclamato al tempo stesso l’irregolarità", aggiunge Clerici. Che punta il dito anche sulle cosiddette irregolarità formali: "Ci sono opere che non hanno difetti di fabbricazione ma sono state edificate senza permessi. Anche queste adesso sono sostanzialmente regolari ma formalmente fuorilegge, visto che manca il titolo giustificativo". E senza un condono lo rimarranno. Impedendo per sempre ai cittadini la vendita del bene.

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