Giovedì 18 Aprile 2024

La Borsa affonda anche oggi: -4,6%. Il caso Credit Suisse: il titolo tocca il -30%

I sauditi non mettono capitale nel colosso svizzero. Piazza Affari brucia 27 miliardi, il Vecchio Continente 355. Bce: gli analisti di Bloomberg tagliano le stime: aumento solo di 25 punti

Milano, 15 marzo 2023 - Sui mercati non si placa l'effetto Silicon Valley Bank, a cui oggi si aggiunge anche il crollo di Credit Suisse. La Borsa di Milano affonda a -4,6% e brucia 27 miliardi. A trascinare in basso Piazza Affari sono stati, come era facile intuire, i bancari. La giornata, che si era aperta con cautela, ha virato pesantemente in negativo. Si allarga ancora lo spread tra Btp e Bund che sfonda quota 199 punti con il rendimento del decennale che scende al 4,11%. L'attenzione degli investitori è stata rivolta anche alla riunione della Bce che domani dovrà decidere sul nuovo rialzo dei tassi.

Mercoledì da profondo rosso per tutte le Borse europee. I listini del Vecchio Continente mandano in fumo 355 miliardi in termini di capitalizzazione. Tra i singoli listini Francoforte perde il 3,27% (Dax 14.735 punti), Londra il 3,83% (Ftse 100 7.344 punti), Parigi il 3,58% (Cac 40 a 6.885 punti).

Wall Street chiude debole ma recupera rispetto a un avvio di seduta in forte calo. Il Dow Jones perde lo 0,87% a 31.876,22 punti, il Nasdaq sale dello 0,05% a 11.434,05 punti mentre lo S&P 500 cede lo 0,69% a 3.892,36 punti. 

Occhi puntati dunque su Francoforte nelle prossime ore. La Bce dovrebbe alzare i tassi soltanto di 25 punti base nella riunione di domani, e non di 50 come previsto: è l'ultima stima degli analisti di Bloomberg Economics. Già da ieri alcuni analisti, tra cui quelli di Deutsche Bank, avevano cominciato a tagliare le stime sui rialzi dei tassi.

Il caso Credit Suisse

Credit Suisse è crollata in Borsa dopo la posizione del maggior azionista Saudi National Bank che ha escluso la possibilità di fornire supporto finanziario in caso ulteriori richieste di liquità. Il titolo della banca svizzera è arrivato a cedere quasi il 30%, per poi chiudere a -24%. Si tratta del minimo storico.

La banca saudita è la prima azionista del Credit Suisse con una quota di poco sotto il 10%, acquistata lo scorso anno in occasione dell'aumento di capitale del gruppo svizzero. Il titolo era stato fortemente sotto pressione già nella sedutaa di ieri, dopo che la banca aveva ammesso di aver trovato "concrete debolezze" nelle relazioni finanziarie degli ultimi due anni a causa di controlli interni inefficaci.

I certificati di assicurazione sull'insolvenza (credit default swap) di Credit Suisse si stanno avvicinando alla soglia critica dei mille punti, che indica un serio pericolo per la continuità aziendale del gruppo. In particolare i certificati a un anno si sono portati ieri a 835,9 punti base, secondo la piattaforma Cmaq, sui massimi di sempre, e valgono 18 volte gli analoghi titoli derivati della rivale Ubs e circa 9 volte quelli di Deutsche Bank.

Intanto il Tesoro Usa sta monitorando con attenzione la vicenda Credit Suisse ed è in contatto con le controparti degli altri Paesi. Lo riferisce un portavoce, scrive l’Afp. Il Dipartimento sta controllando l’esposizione delle banche statunitensi verso il gruppo elvetico. 

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