Giovedì 25 Aprile 2024

Il Big Mac compie 50 anni. Per McDonald's doveva essere un flop. E invece...

Il Big Mac, il re dei panini inventato da un italoamericano, festeggia mezzo secolo. Inizialmente la dirigenza della M gialla non credeva che il sandwich - che viene gustato solo negli Usa 550 milioni di volte all'anno - potesse fare breccia nel cuore dei clienti: rallentava la cucina e costava troppo

Jim Delligatti con il suo Big Mac

Jim Delligatti con il suo Big Mac

New York, 20 settembre 2018. Cinquant'anni e non sentirli. Il Big Mac, il re dei panini, festeggia mezzo secolo. Tecnicamente il doppio hamburger di McDonald's - impreziosito da cipolle, lattuga, cetriolini, formaggio e salsa speciale - compirebbe 51 anni, visto che la fortunata ricetta risale al 1967. I primi ad assaggiarlo, il 22 aprile, furono infatti gli amanti dei sandwich di Uniontown, una piccola cittadina della Pennsylvania. A creare il mix vincente fu Jim Delligatti, un imprenditore americano di chiare origini italiane, che gestiva il McDonald's locale. Il Big Mac piacque così tanto ai suoi clienti che un anno e mezzo dopo, il 20 settembre del 1968, fece il suo trionfale ingresso in tutti i punti vendita della nazione. E la M gialla ha così deciso di festeggiare quello che per la multinazionale è stato un vero e proprio punto di svolta. “Nel 1969 – fa notare il New York Times – il panino rappresentava il 19% delle vendite totali complessive. Oggi vengono acquistati circa 550milioni di Big Mac all'anno solo negli Stati Uniti e diversi milioni in più di 100 Paesi nel mondo”. In Italia ne vengono venduti 20 milioni ogni 365 giorni. Tra le regioni che apprezzano di più il Big Mac svetta la Lombardia, con un consumo giornaliero di 12.834 panini. E proprio il 20 settembre chiunque sia registrato alla app di McDonald's potrà acquistare il celebre doppio hamburger per 50 centesimi. Tutti i ricavi saranno donati in beneficenza a Fondazione per l'infanzia Ronald McDonald.

E pensare che inizialmente la dirigenza non credeva che il sandwich potesse fare breccia nel cuore dei clienti. Delligatti voleva introdurre un doppio hamburger nel menu per competere con Big Boy e Burger King, due altre catene che potevano già schierare un sandwich rinforzato. Il consiglio di amministrazione, però, era contrario: temevano che aggiungere un sandwich così complesso da preparare (gli strati di pane sono tre) avrebbe ingolfato la macchina perfetta creata dai fratelli McDonald's e portata alla ribalta mondiale da Ray Kroc. Un'altra preoccupazione era quella relativa al prezzo. L'hamburger classico veniva venduto a 18 centesimi, mentre il Big Mac costava più del doppio. Dopo aver smosso mari e monti, Delligatti riuscì a ottenere il permesso per provare nei suoi punti vendita il super panino. Il successo fu immediato.

Quando l'azienda si accorse di avere tra le mani il Michael Jordan di tutti i panini, decise di bombardare gli Stati Uniti con una campagna pubblicitaria su larga scala. Lo slogan? “Un intero pasto travestito da panino”. E dopo gli Usa il sandwich conquistò il mondo, tanto che dal 1986 l'Economist ha introdotto l'indice Big Mac, che serve a capire il reale potere d'acquisto di una moneta, comparando il costo del celebre panino creato da Delligatti con quello degli altri Stati. Con il permesso dell'azienda, Jim nel 2007 ha aperto il Big Mac Museum Restaurant in Pennsylvania, dove troneggia una scultura del doppio hamburger alta oltre quattro metri.

In molti pensano che proprio grazie alla sua invenzione, Delligatti, che è morto nel 2016, sia diventato ultramiliardario. Purtroppo però non è andata così: “Tutto quello che ho avuto, è stata una targhetta”, ha confessato nel 2007 al Post-Gazette.

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