Lunedì 29 Aprile 2024

Berlusconi mania, dal francobollo alle tazze. Il Cav domina fra i gadget

Magliette, poster ma anche portachiavi e cover per smartphone, per non parlare dei meme. L’ex premier icona-pop. A un anno dalla sua morte sarà emesso un francobollo celebrativo

Roma, 2009. Silvio Berlusconi saluta alla parata del 2 giugno (Afp)

Roma, 2009. Silvio Berlusconi saluta alla parata del 2 giugno (Afp)

Roma, 15 aprile 2024 – Il parterre è piuttosto folto e i nomi che lo compongono, tra un Guglielmo Marconi, un Tommaso d'Aquino, un Giacomo Puccini e una Eleonora Duse (per citarne solo alcuni) profumano di storia con la esse maiuscola. Ma in fondo in pochi si stupiscono che tra le figure immortalate dalle emissioni filateliche commemorative del 2024 ci sia anche quella di un uomo scomparso da appena un anno. Un uomo che la storia d'Italia, numeri alla mano e senza addentrarsi in giudizi di valore, l'ha fatta eccome. Perché Silvio Berlusconi, cavaliere o caimano che fosse, ha dato il nome a una temperie politica e dominato la scena istituzionale, giudiziaria e sociale italiana per tre decenni, meritandosi oggi un francobollo celebrativo (sarà emesso a un anno dalla scomparsa) che lo pone nel gotha degli italiani della sua epoca. E dire che il volto del 'Cav', proprio in questi giorni al centro di una fortunata miniserie Netflix che ne ripercorre la controversa scalata di telecomunicazioni, settore immobiliare e palazzi del potere, era già comparso per anni su una serie infinita di supporti, diremmo oggi, analogici e digitali. Con il suo sorriso un po' paterno e un po' beffardo a fare bella mostra di sé su tazze, magliette, poster, meme, gif e simili e a renderlo un'icona pop con tutti i crismi. Proprio come accaduto, con modi, tempi e motivazioni diverse, a Steve Jobs, Frida Khalo, Ernesto Guevara, Bob Marley, Vladimir Putin e a tutta una lunga serie di donne e uomini i cui lineamenti sono diventati una scusa per vendere e comprare oggetti. Con l'attaccatura dei capelli rifilata e la fronte alta del Cav il mondo della gadgettistica si è particolarmente sbizzarrito, sfornando tonnellate di t-shirt, portachiavi, cover per smartphone, abitini per cani e adesivi che ancora si scambiano quotidianamente online (basta una rapidissima ricerca su Google per accorgersene) per qualche decina di euro. E che ritraggono il tre volte presidente del Consiglio accanto all'immortale espressione 'Bunga Bunga', all'esclamazione 'Comunisti!' o, semplicemente, al Tricolore. Lasciando da parte le operazioni nostalgia inclini al politicamente scorretto che lo accostano a frasi come 'Il vangelo secondo Silvio', 'Quando c'era lui' e 'Grazie a Dio non sono di sinistra' o a font e immagini che richiamano film come 'Il Padrino' di Coppola o 'Scarface' di De Palma. Poi c'è tutta la trafila dell'oggettistica di 'secondo livello', ossia quella in cui Berlusconi fa bella mostra di sé al fianco dei suoi più noti successi imprenditoriali e manageriali. E qui a dominare è il marchio A.C. Milan, con l'uomo di Arcore accanto a Paolo Maldini o Kakà, seguito a ruota dal brand Forza Italia (ancora gettonatissimo), con Berlusconi affiancato dalla marea di figuranti del famoso videoclip di 'Meno male che Silvio c'è' o dal duo Fini-Casini. E infine, come detto, viene il mondo delle gif, degli sticker e dei meme in stile WhatsApp, traboccante di Berlusconi che si affacciano dall'uscio di 'Porta a Porta', sorridono con indosso la famosa bandana bianca, ci guardano attraverso l'iconico occhiale nero o fanno gesti sconci con le mani. In questo universo variopinto mancava, appunto, un francobollo.

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