Giovedì 6 Marzo 2025
MADDALENA DE FRANCHIS
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Economia

130 anni di Barbour, la giacca amata dai reali inglesi è il nuovo 'must have' della moda

Lady Diana indossa il Barbour in uno scatto del 1985 durante una gita in Scozia

Lady Diana indossa il Barbour in uno scatto del 1985 durante una gita in Scozia

Roma, 14 dicembre 2024 – Giaceva dimenticato in fondo agli armadi, ma due serie tv viste negli ultimi tempi – ‘The Crown’ su Netflix e ‘Rivals’ su Disney+ - hanno contribuito a riportarlo in auge, fino a renderlo la nuova ossessione della moda contemporanea, un ‘must have’ anche per le giovani generazioni: il Barbour, brand noto per la sua iconica giacca cerata, vive ora un inaspettato periodo d’oro. E, nell’anno in cui celebra il 130esimo anniversario, torna con una collezione, in edizione limitata, di 5 capi che rivisitano alcuni pezzi d'archivio leggendari.

La giacca cerata: un simbolo dello stile classico britannico Come scrive Josh Sims nel suo saggio ‘Icons of Style in 100 garments’ (dall’inglese, ‘Icone di stile in 100 articoli’), il marchio Barbour esiste dal 1894, ha stampato il suo primo catalogo nel 1908, ma è solo settant’anni dopo, nel 1980, che la sua cerata, da umile capo da lavoro per pescatori e scaricatori di porto, assurge a uno status inedito. Il merito è di una foto contenuta nel catalogo del 1980: ritrae una giovane e affascinante coppia con stivali Wellington, coppola e Barbour, mentre cammina in campagna accompagnata da un Jack Russell. Il successo è immediato: la giacca impermeabile dal caratteristico odore di cera – divenuto, nel tempo, uno degli odori più riconoscibili nel mondo della moda – è eletto a simbolo del relax fuori porta dei ricchi professionisti di città, nonché uno dei codici base del cosiddetto ‘country fashion’. Con i suoi colori naturali, la fodera in tartan e il colletto in velluto a coste, il capo incarna, infatti, l’estetica britannica più autentica. Un altro segno distintivo è l’innovativo servizio di riparazione e riapplicazione della ceratura: una misura sostenibile ante litteram, in grado di assicurare una lunga durata delle giacche.

I modelli di punta, sdoganati dalla Royal family Sono in particolare due modelli, entrambi nati negli anni Ottanta, a cambiare per sempre la percezione del Barbour: il Bedale - la giacca da equitazione corta, con il colletto in velluto e due tasche frontali, disegnato da Dame Margaret Barbour (ancora oggi presidente del marchio) - e il Beaufort verde bosco, che la stessa Margaret Barbour adatta da un modello da caccia francese, aggiungendo due tasconi scalda-mani. A decretare il successo planetario del capospalla Beaufort è la famiglia reale britannica, che lo adotta per le visite alla tenuta di Balmoral e, più in generale, per tutte le occasioni di relax all’aria aperta: come ci ha ricordato la serie tv The Crown, tra i fan del Barbour ci sono stati, negli anni, la regina Elisabetta II e la figlia Anna, lo stesso re Carlo, Lady Diana e, al giorno d’oggi, il principe William e Kate Middleton. Approdata in Italia grazie allo storico distributore bolognese Wp – Lavori in corso, la cerata vive il momento di massimo splendore a cavallo tra gli anni 80 e i 90: per circa un decennio, il Barbour è considerato la divisa classica del professionista metropolitano.

Collaborazioni prestigiose Tornando agli albori, è bene ricordare che il brand prende il nome dal suo fondatore, John Barbour, che forniva abbigliamento esterno protettivo ai marinai e ai pescatori che vivevano nella città portuale di South Shields, nel nord-est dell'Inghilterra. Ancora oggi rimane un'impresa familiare, giunta alla quinta generazione, con Dame Margaret Barbour come presidente. Ma non ci sono solo i reali inglesi nella lunga storia del marchio: negli anni 2000, la giacca cerata ha incontrato i gusti di un nuovo pubblico, grazie alla cultura pop e ai festival musicali. In particolare, al Glastonbury Festival del 2007, artisti come Lily Allen e Alex Turner degli Arctic Monkeys si sono esibiti indossando il celebre soprabito impermeabile. Grazie alle collaborazioni con artisti e stilisti, il capo continua a rinnovarsi e oggi sono diverse le celebrities che scelgono la cerata Barbour: da Sienna Miller a Keira Knightley, da Emily Ratajkowski fino alla cantante Dua Lipa, che ha sfoggiato uno dei modelli più recenti in un post sui social, la scorsa estate, ricevendo commenti entusiastici.

L’ultimo fatturato Nell’esercizio fiscale terminato lo scorso aprile, il brand ha registrato un giro d’affari di 343,1 milioni di sterline (circa 400 milioni di euro), in aumento rispetto ai 286,5 milioni di sterline dell’esercizio precedente. L’utile operativo del brand, tuttavia, è sceso da 40,3 a 34,3 milioni di sterline, mentre il margine operativo lordo si è assottigliato da 40,5 a 36,3 milioni. In flessione, infine, anche i profitti netti, passati da 33,8 a 28,1 milioni di sterline. Un andamento a due velocità, dunque, ma le aspettative di ripresa sono positive: i risultati – ha fatto sapere l’azienda in una nota - dimostrano la resilienza del marchio, nonostante le difficili condizioni di mercato. Barbour ha infatti sottolineato la scelta di non aumentare i prezzi a fronte dell’incremento dei costi. Il brand è oggi distribuito in tutto il mondo, direttamente nel Regno Unito e in Irlanda, e attraverso filiali di proprietà in Germania e negli Stati Uniti. Ha inoltre accordi di partnership esclusivi in altri mercati esteri chiave.