Giovedì 15 Maggio 2025
JESSICA CASTAGLIUOLO
Economia

Banco Bpm, pressing su Unicredit: "Deve dirci se va avanti nell’Ops"

L’offerta è di fatto congelata dai paletti onerosi posti dal governo. L’ad Castagna: basta incertezze

Giuseppe Castagna, 66 anni, amministratore delegato di Banco Bpm

Giuseppe Castagna, 66 anni, amministratore delegato di Banco Bpm

"Il nostro percorso non può finire qui". Questo il leitmotiv con il quale i vertici di Banco Bpm, l’ad Giuseppe Castagna e il presidente Massimo Tononi, aprono l’assemblea dei soci al MiCo di Milano e rigettano – ancora una volta- l’Ops lanciata da Unicredit. Gae Aulenti "deve decidere: rinunci alle condizioni o all’offerta", è l’ultimatum di Piazza Meda. L’Ops è iniziata, infatti, lunedì 28 aprile per concludersi il 23 giugno. Un arco temporale nel quale gli azionisti del Banco dovranno scegliere "la casa nella quale abitare".

Ma a rendere la partita di Andrea Orcel più intricata – oltre alla nuova Ops lanciata da Mediobanca su Banca Generali e all’acquisizione della tedesca Commerzbank – è arrivata la decisione di Palazzo Chigi di entrare a piede teso nel risiko bancario, con la spada di Damocle del golden power. Ecco perché Unicredit ha chiesto udienza al governo – ad ora senza riscontro – affermando di non essere in grado di assumere "una decisione definitiva sull’offerta".

Un clima di incertezza che "inizia onestamente ad essere poco ragionevole e apprezzabile" tuona Tononi. Ora "ci sono condizioni di efficacia che non si sono realizzate e non si realizzeranno" continua il banchiere, riferendosi non solo ai nuovi paletti imposti dal governo, ma anche al rialzo del prezzo su Anima e alla mancata concessione del Danish Compromise. Tra le richieste dell’esecutivo a Gae Aulenti, quella di uscire dal mercato russo in nove mesi. Un’uscita che, ricorda Castagna, per ammissione della stessa Unicredit, "porterebbe a una svalutazione di 5,5 miliardi".

Intanto l’assemblea approva bilancio e dividendi, tra i punti all’ordine del giorno. Presenti più del 60% degli azionisti. Tra i soci di maggioranza, oltre a Black Rock che detiene il 4,5%, è Crédit Agricole, salita al 19,8%, a fare da ago della bilancia. Castagna si dice fiducioso circa la scelta – ancora ignota – della banca francese, "azionista industriale con il quale è semplice far capire la nostra strategia". Una strategia stand alone, che – qualora l’Ops di Unicredit non andasse in porto – non sarebbe, stando alle parole dell’ad, destinata a cambiare: "Intorno a noi si è scatenato di tutto, ma sono certo che grazie alle potenzialità del nostro Piano e dell’acquisizione di Anima (sulla quale il Banco è salita al 90%) torneremo a essere protagonisti" conclude Tononi.