Lunedì 29 Aprile 2024

Violenze sessuali su 63 pazienti Arrestato il finto ginecologo

SOVERATO (Catanzaro)

È accusato di avere violentato, dal 2017 a oggi, almeno 63 donne, tra cui una minorenne, con le quali si era spacciato per ginecologo pur non avendo mai conseguito questa specifica specializzazione: protagonista, un medico cardiologo 50enne dell’ospedale di Soverato, nel catanzarese, arrestato dai carabinieri. Teatro delle violenze lo studio del medico. Il falso ginecologo, che é sposato e non ha figli, secondo l’accusa metteva in atto direttamente le violenze sessuali o costringeva le vittime a compiere atti sessuali. Le indagini che hanno portato all’arresto del falso ginecologo sono state avviate dai carabinieri della Compagnia di Soverato, al comando del capitano Marco Colì, sulla base di una denuncia presentata da una 20enne, che é stata l’unica delle vittime col coraggio di presentarsi ai carabinieri ed esporre quanto le era accaduto. Nessun’altra delle donne sulle quali il 50enne avrebbe concentrato le sue attenzioni lo ha fatto. C’é da dire, inoltre, che la quasi totalità delle vittime, molte delle quali residenti in centri minori del comprensorio di Soverato ed anche altrove, potrebbero essere state indotte a non denunciare quanto avevano subito per il timore di essere messe all’indice nei piccoli ambienti in cui vivono o lavorano. Un’ulteriore offesa ai danni di persone ingannate da un medico nei confronti del quale avevano riposto la loro fiducia nella speranza di risolvere loro problemi, anche seri, come l’infertilità. I militari, dopo avere ricevuto la denuncia dalla ventenne, hanno fatto i loro accertamenti, appurandone la veridicità, e hanno trasmesso un’informativa di reato alla procura. Da qui alla richiesta al gip di emettere l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del professionista il passo é stato breve. Al medico vengono contestati i reati di violenza sessuale, pornografia minorile, interferenze illecite nella vita privata e truffa. I militari gli hanno anche sequestrato alcuni telefoni cellulari e computer. Il dato di 63 vittime riferito da inquirenti e investigatori, potrebbe essere molto più alto. Le immagini della telecamera nello studio, infatti, in molti casi sono poco chiare e non hanno consentito di identificare le donne. L’uomo, che si faceva regolarmente pagare dalle pazienti le false visite ginecologiche, memorizzava e conservava in forma criptata sui suoi dispositivi elettronici i video delle violenze sessuali, quasi a fregiarsene come trofei. Il medico nei prossimi giorni sarà sentito dal gip.

red. int.