La vignetta di Vauro su Zelensky fa infuriare la comunità ebraica: "Vergogna"

"E' una sua abitudine rappresentare gli ebrei con il naso adunco, con lo stile della Difesa della Razza". La replica del vignettista: "E' una caricatura: il presidente ucraino ha un naso importante". E minaccia querela

Vauro Senesi (Ansa)

Vauro Senesi (Ansa)

Roma, 13 aprile 2022 - Senza Ze (lensky) e senza Vla (dimir Putin). L'ultima vignetta di Vauro Senesi si trascina dietro una coda di polemiche. Non solo per la posizione di pacifismo duro e puro, ma anche per la caricatura del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, rappresentato con un naso pronunciato. Caricatura che non è piaciuta alla Comunità ebraica di Roma. "Non è una casualità, ma un'abitudine quella di un certo signore di raffigurare gli ebrei con il naso adunco con lo stile della Difesa della Razza - scrive in un tweet riferendosi a Senesi -. Non per questo è meno grave e non per questo ci si può assuefare alla vergogna". Zelensky ha origine ebraiche: entrambi i genitori erano ebrei e tre dei suoi parenti sono stati vittime dell'Olocausto. 

La replica di Vauro

Vauro risponde sul suo sito attraverso un post dedicato "a tutti quei cretini che commentano il naso di Zelensy". "Se disegno una caricatura (si chiama così perché “carica” i tratti somatici) è ovvio che perché il soggetto risulti somigliante ne “carico” i tratti - scrive Vauro - Zelensky ha un naso importante non perché è ebreo ma perché è il suo naso. Io non ho mai pensato che gli ebrei abbiano necessariamente il naso adunco, anche perché ne conosco moltissimi che hanno nasi di vario tipo… in questo disegno non c’è alcun riferimento alla ebraicità di Zelensky, cosa per me del tutto priva di rilevanza".

Vauro non si ferma qui: "Eventualmente ci si dovrebbe domandare come mai un ebreo si sia fatto sponsorizzare da un oligarca come Kolomoinskj (per altro anche lui ebreo, con passaporto israeliano) che ha finanziato i battaglioni nazisti come Azov ed Ajdar. Non ho mai sollevato la questione perché non ho mai pensato che l’ebraicità o meno di chiunque, potente o no che sia, rappresenti uno specifico rispetto ai comportamenti ed alle scelte".

Conclude con un "sincero" vaffa (ma lui lo scrive per esteso),  a "chiunque mi additi come antisemita non tralasciando il mio diritto (già è accaduto) di querelarlo per diffamazione".