Venerdì 3 Maggio 2024

Usa contro il Papa: grave l’accordo coi cinesi

Pompeo alza i toni sulla politica estera: "L’intesa con Pechino non tutela i cattolici". Sanzioni all’Iran, la Ue non sta con l’America

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di Giampaolo Pioli

Si poteva pensare che Donald Trump lanciato alla rincorsa di Biden in campagna elettorale, sfruttasse con intensità il successo diplomatico riportato con la storica firma alla Casa Bianca dell’intesa di Emirati Arabi Uniti e Barhein con lo stato di Israele. Il presidente Usa però invece di insistere su quel filone vincente che potrebbe portare anche a un’intesa fra Israele e Arabia Saudita, in queste ore sta obbligando il capo della diplomazia americana Mike Pompeo a sparare a zero sull’Iran e sull’Onu pensando bene di ammonire anche il Vaticano, che viene invitato da Pompeo a "non rinnovare l’accordo col partito comunista cinese", nella speranza di aiutare i cattolici in Cina soprattutto a Hong Kong.

"Il Vaticano metterebbe in pericolo la sua autorità morale se rinnovasse l’accordo", scrive Pompeo, forse dimenticandosi che la Santa Sede ha forse più anime da seguire nel mondo dei fan di Trump nella cintura della Bibbia che oltretutto detestano Papa Francesco perché troppo poco conservatore e pro immigrati.

Ma nel mirino ci sono anche le Nazioni Unite e l’Iran. Le sanzioni delle Nazioni Unite contro l’Iran, ha sostenuto il segretario di Stato conrariando la Ue, "tornano in vigore da domenica. I Paesi che non si adegueranno ne subiranno le conseguenze legali. La nostra decisione è un passo verso la sicurezza".

Al Palazzo di Vetro ieri non c’era segno di vita. Domani inizia l’Assemblea generale dell’Onu anche se con con tutti gli interventi video registrati dei capi di stato. Con questo nuovo passo falso, gli Usa rischiano di trovarsi sempre più isolati.

Pompeo infatti sostiene nei suoi tweet una cosa non vera. Gli Stati Uniti non possono unilateralmente attivare il meccanismo dello ’snapback’, ritorno allo stato precedente, perché Donald Trump è uscito dall’intesa sul nucleare del 2015 firmata da Obama. Cina e Russia insieme a Francia, Inghilterra e Germania invece, in quell’accordo sono rimasti anche se stanno insistendo perché venga allargato e integrato includendo anche la produzione dei missili balistici e di lunga gittata.

L’Iran fino a questo momento non ha mai violato l’intesa atomica, ma per fare un accordo più ampio chiede contropartite economiche verificabili. Teheran giudica "azioni irresponsabili" le nuove pressioni Usa sul resto del mondo. Pechino e Mosca hanno già bollato come "illegale" e fantasioso l’annuncio minaccioso di Pompeo. Parigi e Londra concordano.