Giovedì 25 Aprile 2024

Un’agenda in continuità con Draghi

Raffaele

Marmo

"Agenda economica" di Giorgia Meloni è la continuazione dell’"Agenda Draghi" con altri mezzi e un’altra prospettiva. E, dunque, come era prevedibile, il realismo della premier fa premio sulle magnifiche sorti e progressive della campagna elettorale.

Il programma di politica economica ed energetica delineato dalla nuova presidente del Consiglio è direttamente il frutto, più che delle promesse elettorali di Forza Italia e della Lega e dei rispettivi leader, dei colloqui e dei confronti che la leader di Fratelli d’Italia ha avuto negli ultimi mesi (e non solo nelle ultime settimane) con il predecessore, con il ministro dell’Economia Daniele Franco, e con quello della Transizione ecologica, Roberto Cingolani.

Il risultato sarà, da un lato, un nuovo decreto Aiuti per l’emergenza gas nel solco delle misure contenute nei precedenti provvedimenti di sostegno per imprese e famiglie. E, dall’altro, una manovra che avrà la cifra della prudenza come tratto distintivo.

Basti pensare al capitolo delicato e spinoso delle pensioni: Meloni è stata chiara. La riforma vera si farà nel 2023 e sarà concertata con le parti sociali.

Il capitolo fiscale, altrettanto significativo, contiene di fatto interventi a margine che anche l’ex governatore della Bce potrebbe sottoscrivere: la flat tax sarà nella versione minima ipotizzata.

Certo, ci sono il saldo e stralcio e la rottamazione delle cartelle, ma come fanno a parlare di condono Enrico Letta e Giuseppe Conte, quando i governi da loro sostenuti hanno fatto altrettanto. E ben poco ci sarà da obiettare sul taglio del cuneo, riconosciuto unanimemente da tutti come misura chiave.

A conti fatti, dunque, se il realismo è una virtù dei governanti, Meloni lo ha applicato subito. Almeno sulla politica economica.