Domenica 16 Giugno 2024
NINO FEMIANI
Napoli

Un calcio contro Gomorra. Campetto a Secondigliano, ma giochi solo se vai a scuola

Riapre la struttura sportiva nel quartiere di Napoli teatro della guerra di mafia. Il sindaco: così si fa legalità. Il procuratore Gratteri: "Un dono da custodire"

Bambini nel campo Emilia Laudati di Secondigliano (Napoli), inaugurato domenica 19 maggio

Bambini nel campo Emilia Laudati di Secondigliano (Napoli), inaugurato domenica 19 maggio

Napoli, 20 maggio 2024 – Da oggi, i ragazzi del quartiere napoletano di Secondigliano, a lungo teatro di una cruenta guerra di camorra, potranno frequentare un nuovo campetto di calcio. Questa iniziativa, tuttavia, non è solo un’opportunità sportiva: gli emuli di Osimhen potranno accedere al campetto solo se frequentano la scuola e ogni quadrimestre dovranno mostrare la pagella. In caso di difficoltà scolastiche, riceveranno il supporto necessario per superarle. Il progetto mira anche a prevenire l’evasione scolastica attraverso lo sport. Non è un caso che l’unico slogan ammesso è: studia, partecipa, gioca.

Il campetto è intitolato a Emilia Laudati (una ragazzina di 13 anni che perse la vita in un’esplosione avvenuta al quadrivio di Secondigliano), si trova alle spalle del famigerato rione dei Fiori, detto anche ‘Terzo Mondo’. È stato riqualificato grazie a una sottoscrizione avviata da Il Fatto Quotidiano, che ha visto 500 lettori del giornale da tutta Italia contribuire con 26mila euro. Questa somma è stata utilizzata per risistemare il terreno di gioco, mentre una ditta di Castellammare di Stabia, ha ripristinato gratuitamente le recinzioni. Il campo, che si estende su mille metri quadrati, al limite del parco comunale del Cassano, era abbandonato da tempo.

Il progetto di ripristino è stato fortemente voluto dall’associazione sportiva dilettantistica Asd Secondigliano e vuole essere un vero e proprio calcio a Gomorra. Infatti, i ragazzi del quartiere potranno accedere gratuitamente al campo a condizione che vadano a scuola: qui uno su due abbandona le aule. Il calcio, quindi, si propone come mezzo per allontanare i ragazzi dalla strada e interrompere la spirale della criminalità. La cerimonia di inaugurazione è stata una vera giornata di festa, con molte mamme che hanno partecipato accompagnando i figli. Tra i presenti, il procuratore nazionale antimafia Gianni Melillo, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. "È un’iniziativa molto importante perché anche così si porta legalità", ha detto il sindaco di Napoli. "L’obiettivo è sempre stato quello di restituire alle regole, passo dopo passo, fette di territori", ha aggiunto Manfredi. "Un dono da custodire", la chiosa di Gratteri.

Il progetto è un segnale di speranza in un quartiere da decenni sotto il tallone della cosiddetta ‘Alleanza di Secondigliano’, la più potente centrale camorristica di Napoli, capace di importare e spacciare tonnellate di cocaina. Il clan, un tempo alleato e poi in lotta con i potenti Di Lauro, è indiscusso padrone del territorio, grazie al ruolo giocato oggi dalla famiglia Abbinante, il cui rampollo, Francesco, è stato arrestato due settimane fa in una villa a Giugliano.