Trento, 6 aprile 2023 – Ucciso da un orso: è l’ipotesi che sta prendendo corpo fra gli inquirenti che indagano sulla morte di Andrea Papi, 26 anni, in un bosco della Val di Sole, vicino Caldes, in Trentino.
A dare l’allarme è stata la compagna: ieri pomeriggio Andrea è uscito di casa per correre nel pomeriggio ma non è mai rientrato. Nella serata sono partite le ricerche dei carabinieri della compagnia di Cles con le unità cinofile e i vigili del fuoco volontari della zona. Sono stati proprio i cani molecolari a rintracciare il cadavere dell’uomo nella notte, in località Contre ai piedi di malga Grum.
Le ferite sul corpo hanno fatto subito pensare all’aggressione di un grosso animale selvatico. E non si esclude l’ipotesi di un orso, visto che la zona è frequentata da plantigradi. La risposta arriverà dall’autopsia, disposta dal magistrato sul corpo di Papi.
Gli abitanti di Caldes non hanno dubbi. Da tempo si parla di avvistamenti in zona. “Ci sono state aggressioni ad animali di allevamento nell'ultimo mese, tra cui una pecora sbranata lo scorso 19 marzo”, raccontano in paese ai cronisti.
Il precedente
E c’è anche un precedente recente di attacco all’uomo. Un mese fa un escursionista è stato aggredito da un orso nelle vicinanze di malga Mandriole, a pochi chilomentri da Cades. Alessandro Cicolini, 39 anni, è stato ferito al braccio e alla testa: è comunque riuscito mettersi in salvo e a chiedere aiuto.
L’orso, denominato MJ5, un maschio di 18 anni, è stato poi identificato grazie alle tracce organiche e il 10 marzo il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha ordinato la sua cattura e l'abbattimento che però, per il momento, non è ancora avvenuto. Il provvedimento ha suscitato le proteste degli animalisti.
Coltivatori e animalisti
Il numero di orsi è cresciuto in Trentino, denuncia la Coldiretti che parla di 100 esemplari monitorati: “Il caso del runner rappresenta la punta dell'iceberg di una situazione fuori controllo”.
A difesa dei plantigradi l’Enpa. L'Ente Nazionale Protezione Animali esprime “profondo cordoglio” per la scomparsa del 26enne. Ma fa notare che “al momento non c'è nessun elemento che permetta di stabilire con assoluta certezza le cause del decesso del giovane”. Malgrado ciò “alcuni esponenti politici locali non hanno perso tempo per strumentalizzare il fatto ed alimentare un clima di intolleranza, paura, odio nei confronti degli orsi”. Anche l'Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) mette in guardia da fare affermazioni “senza prove. Si stanno rinfocolando strumentalmente le pretese di chi vorrebbe fare strage dei grandi carnivori, orsi e lupi, già nel mirino di politici e dei loro bacini elettorali non propriamente rispettosi della vita animale”.