Lunedì 29 Aprile 2024

Schianto dei Tornado, i precedenti da Ramstein alla guerra del Golfo

Lo schianto dei due Tornado sui cieli di Ascoli Piceno fa tornare in mente altri episodi nella storia dei voli militari: due su tutti il tragico incidente di Ramstein, nel 1988, e la missione di Bellini e Cocciolone in Iraq, nel 1991

Roma, 19 agosto 2014 - Lo schianto dei due Tornado vicino ad Ascoli Piceno fa tornare in mente, con le debite proporzioni, l'incidente di Ramstein, in Germania, che vide protagonisti tre aerei delle Frecce Tricolori. Era il 28 agosto del 1988, alla rassegna 'Airshow Flugtag', che allora si teneva presso la base Nato tedesca. Fu l'ultima volta, dopo quel pomeriggio che in 7 secondi si sarebbe tramutato nel più pesante incidente nella storia delle esibizioni acrobatiche aeree, con 70 morti e 346 feriti. Il programma prevedeva l'espletamento dei 'cardioide', una delle figure più rappresentative delle Frecce. Ma, a quanto si è poi appurato, il 'solista' (Pony 10, in gergo tecnico), il tenente colonnello Ivo Nutarelli, arriva troppo presto all'intersezione con i colleghi, provocando la collisione. Il suo Aermacchi MB-339 colpisce in pieno il capoformazione (Pony 1), il tenente colonnello Mario Naldini, che a sua volta 'tocca' 'Pony 2', il capitano Giorgio Alessio.

I tre aerei diventano altrettante palle di fuoco, delle frecce impazzite e incontrollabili. Pony 1 si schianta su una corsia stradale al fianco della pista. Naldini non fa in tempo ad azionare il sedile eiettabile. Anche il capitano Alessio finisce la sua tragica corsa sulla pista e nell'impatto il suo aereo esplode. La traiettoria più tragica è però quella di Pony 10. Dopo l'impatto, l'Aermacchi di Nutarelli piomba sulla folla che ancora non si era resa conto di quello che stava accadendo. Sul terreno rimangono 67 morti e centinaia di feriti. Una strage. Il tutto in sette, lunghissimi, secondi.

Fin da subito intorno alla tragedia di Ramstein è sorto un florilegio di ipotesi legate a complotti e sabotaggi. Molte di queste hanno fatto perno sul fatto che Nutarelli e Naldini, come poi appurerà la commissione per la strage di Ustica, si erano alzati in volo la sera del 27 giugno 1980 dall'aeroporto di Grosseto e intercettarono il DC9 dell'Itavia. Il sabotaggio di Ramstein, secondo queste tesi, sarebbe stato architettato per togliere di mezzo eventuali testimoni. Difficile, ovviamente, assecondare alcunché. E cioè che si dovesse cagionare una catastrofe, con modalità peraltro incerte nel conseguimento dell'obiettivo, per eliminare due testimoni.

Secondo gli esperti invece la tragedia di Ramstein fu il prodotto di un tragico errore. Nutarelli, forse il solista più preparato che mai le Frecce abbiano avuto, arrivò in anticipo all'intersezione con i colleghi. Forse, come sostennero altre tesi, perché accecato dal sole. Se ne accorse, tanto che, per rallentare la corsa, estrasse i carrelli, ma non poté evitare l'impatto del suo Aermacchi. Oltre ai tre piloti delle Frecce, sul colpo morirono 51 spettatori e altri 16 nelle settimane successive. Negli ospedali della zona vennero soccorse, per ustioni di vario grado, centinaia di persone, tra cui tante donne e bambini. Da allora il volo acrobatico non è stato più lo stessoFin da subito furono adottate severissime misure di sicurezza. Oggi le 'figure' non possono più essere fatte sopra il pubblico, che deve stare a svariate centinaia di metri dall'esibizione. 

Per quanto riguarda i Tornado, rimane nella storia recente anche la guerra del Golfo: nella notte tra il 17 e il 18 gennaio 1991, il maggiore Gianmarco Bellini (pilota) ed il capitano Maurizio Cocciolone (navigatore) compirono una missione in volo notturno in Iraq ma il loro aereo fu abbattuto. Loro si salvarono grazie ai seggiolini eiettabili, furono presi prigionieri e liberati nel marzo, subito dopo la fine del conflitto.