Martedì 16 Aprile 2024

Tarcento dice no ai profughi ucraini: le accuse e i veleni

Bocciata la mozione che chiedeva di ospitare i rifugiati nelle case sfitte di proprietà del Comune. La maggioranza: "Richiesta solo strumentale". Le opposizioni: "Vergogna"

Rifugiati ucraini al confine tra Russia e Romania (Ansa)

Rifugiati ucraini al confine tra Russia e Romania (Ansa)

Tarcento, 30 marzo 2022 - Esplode il caso profughi a Tarcento, cittadina di novemila anime in provincia di Udine. Un doppio "no" della Giunta alle mozioni dell'opposizione che chiedeva di accogliere i rifugiati ucraini negli "immobili comunali sfitti" scatena un polverone di polemiche a livello nazionale. Qui, nella terra del terremoto del 1976 che spazzò via interi paesi, generando migliaia di sfollati, l'accoglienza non è una bella parola di facciata, ma un pilastro su cui si è ricostruita una terra martoriata. Lo scontro si accende qualche giorno fa, quando la maggioranza di centrodestra boccia le richieste dei consiglieri. La doppia mozione impegnava il Comune a mettere "gli appartamenti e le altre strutture di proprietà liberi" per ospitare i profughi "anche in forma precaria e a breve termine". Allo stesso tempo, si invitava "a non alienare altri immobili comunali", quindi a non venderli, per destinarli alle famiglie in fuga dalla guerra. Impegni che la Giunta ha respinto senza esitazioni, scatenando la furia delle opposizioni.

"Non ho parole che dici umane per commentare questa vostra vergognosa scelta. Certamente questo voto qualifica coloro che lo hanno espresso", dichiara il consigliere Riccardo Prisciano, autore di una delle mozioni e unico eletto della lista con cui si era candidato sindaco in ottobre. "Una vergogna senza precedenti", aggiunge su Facebook. 

Chiamato direttamente in causa, il consigliere di Fratelli d'Italia Andrea Premoselli offre su Facebook la sua versione, allegando le foto delle due mozioni. "Il solo intento delle minoranze era quello di farsele bocciare per cercare lo scontro politico", scrive.  "Non abbiamo ritenuto corretto porre un generico vincolo “omnibus” di non alienazione ed uso su ogni immobile comunale così come proposto provocatoriamente". E questo anche perché "alcuni degli appartamenti citati, per essere utilizzati necessitano di consistenti e lunghi lavori di restauro e poi degli arredi (si parla di parecchie decine di migliaia di euro) oltre che di tempi lunghi per una loro eventuale realizzazione". Quindi conclude assicurando che "Tarcento farà sicuramente la sua parte così come abbiamo sempre fatto di fronte ad ogni emergenza".