Giovedì 2 Maggio 2024

Suviana, acqua nella centrale. Trovata la falla: una paratia. Allagare l’impianto per salvarlo

Il piano per chiudere il bocchettone rimasto semi-aperto prevede di far salire ancora il livello

Suviana, acqua nella centrale. Trovata la falla: una paratia. Allagare l’impianto per salvarlo

Suviana, acqua nella centrale. Trovata la falla: una paratia. Allagare l’impianto per salvarlo

Come svuotare la centrale idroelettrica di Bargi di Camugnano, sull’Appennino bolognese, che dopo l’esplosione costata la vita a sette lavoratori, il 9 aprile scorso, è stata allagata dalle acque del lago di Suviana? È questo il problema da risolvere, nella ’fase due’ dell’intervento di ripristino del sito travolto dalla tragedia di undici giorni fa. E mentre una delegazione di Enel Green Power si è riunita ieri a un tavolo tecnico con il prefetto Attilio Visconti, istituzioni, carabinieri e vigili del fuoco, per mettere sul piatto le ipotesi per raggiungere l’obiettivo nel più breve tempo possibile, è stata svelata la ’falla’ che da giorni sta facendo fluire l’acqua del bacino dentro la centrale e che, man mano, ha allagato i piani dal -10 al -7 dell’impianto.

Andiamo con ordine. Le ipotesi di lavoro presentate da Enel Green Power sono due. Una è quella di impiegare un macchinario altamente specializzato, composto da un treno di moduli ad alta tecnologia che potrebbe aspirare l’acqua a ciclo continuo, filtrarla e purificarla da oli e altre sostanze inquinanti e, infine, rilasciarla direttamente nel lago. Un sistema che sarebbe rapido ed efficace, ma la cui fattibilità è minata dalla scarsa reperibilità di tale strumentazione, che per arrivare a Bargi potrebbe richiedere anche tempi lunghi. Seconda opzione, è continuare a svuotare la centrale con idrovore e autobotti. Ma stando alle stime emerse durante il tavolo tecnico, ne servirebbero 75 al giorno: dunque 150 viaggi fra andata e ritorno. Un’ipotesi "terribile" per il prefetto Visconti, e un grave danno a traffico veicolare e turismo. Difatti, l’obiettivo è concludere questi lavori entro la fine di luglio, proprio in tempo per l’estate e il cuore della stagione turistica in Appennino. Per questo, rispettare le tempistiche è fondamentale. Anche perché prima si svuota il sito dell’incidente, prima possono avviarsi i sopralluoghi degli inquirenti, incaricati di scoprire la verità sulla tragedia che ha distrutto sette famiglie e ne ha segnate per sempre numerose altre.

Per cominciare con lo svuotamento, qualsiasi ipotesi prevalga alla fine, bisogna però attendere i primi di maggio. Questo perché per allora sono attese le condizioni idrauliche ideali per permettere ai sommozzatori dei vigili del fuoco di chiudere la paratia rimasta leggermente aperta, e bloccata, dopo l’esplosione: ecco la ’falla’. Da questa infatti, pur lentamente, continua a fluire l’acqua del lago che sta risalendo i piani dell’impianto. Quando il livello dell’acqua dentro la centrale sarà circa 80-100 centimetri più in basso rispetto al lago, i sommozzatori potranno entrare in azione e attivare i sistema manuale di sicurezza che può chiudere la paratia bloccata. E sigillare finalmente il luogo dell’incidente. Il tema è delicato perché il bacino di Suviana serve l’idropotabile di Bologna; perciò Arpae effettua rilevamenti continui sulla qualità dell’acqua, che si intensificheranno quando inizieranno i lavori. Entrambi gli interventi, specifica Visconti, tuteleranno comunque l’ambiente circostante.

Federica Orlandi