Martedì 7 Maggio 2024

Stadio ‘salato’? Il calcio costa, meglio abituarsi

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Doriano

Rabotti

Alla fine il Milan ci ha ripensato, abbassando i prezzi dei biglietti per le partite di Champions, dove il Diavolo torna dopo sette anni. Per andare a vedere Milan-Atletico Madrid, il prossimo 28 settembre, sarebbero serviti da un minimo di 69 euro più prevendita nel terzo anello di San Siro ai 390 della tribuna, addirittura 490 per la tribuna d’onore rossa. Adesso ne serviranno di meno, parola dell’ad rossonero Ivan Gazidis che ieri ha promesso di adeguare i prezzi dopo le proteste dei tifosi.

Stavolta la voce del popolo è stata ascoltata, ma sarà meglio cominciare ad abituarsi all’idea, Milan o non Milan: a questi livelli, le società di calcio devono far tornare i conti.

La situazione era già complicata prima del Covid, da questo punto di vista, e il meccanismo è in fondo generato dagli stessi tifosi: la loro passione genera gli introiti del sistema, dalle pay-tv al merchandising. Fare squadre che offrano lo spettacolo che il fan ’fidelizzato’ vuole vedere, e magari anche i risultati, costa parecchio. Chi si aspettava una riduzione delle spese da parte dei club, soprattutto quelli che fanno le coppe europee, è rimasto deluso. E anche senze le follie alla Psg, se il bilancio consuntivo delle ultime due stagioni è sicuramente pesante, quello preventivo per la prossima migliorerà solo in parte: se la capienza rimarrà quella parziale autorizzata in Italia, mentre all’estero lasciano riempire gli stadi, chi gestisce le finanze dovrà cercare in tutti i modi di rientrare dei mancati introiti. Altrimenti i bilanci non potranno reggere.