Mercoledì 24 Aprile 2024

Spara e uccide due rapinatori Raid in gioielleria finito nel sangue

Terrore a Cuneo, in fuga un terzo complice. Il negoziante ha reagito all’assalto con cinque colpi di pistola. Era già stato preso di mira e pestato nel 2015. Salvini: "Lo abbraccio, la difesa è sempre legittima"

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di Alberto Pieri

Il gioielliere spara, due rapinatori muoiono, il terzo fugge. Finisce nel sangue, in Piemonte, il tentativo di rapina ai danni di Mario Roggero, commerciante di ori e preziosi a Grinzane Cavour, nella centralissima via Garibaldi, la strada che da Alba porta a Barolo. Siamo in provincia di Cuneo, in un’area ricca e, come altre aree di provincia, tormentata da una criminalità seriale e aggressiva. Ai carabinieri di Alba, che subito accorrono, si presenta una scena tragica. Due morti (la cui identità non è stata resa nota) e il gioielliere sotto choc. Con la pistola che ha esploso almeno cinque colpi di fronte ai passanti illesi per una questione di pochi metri. "Mi batte il cuore – dice una ragazza – è stato terribile: ho avuto paura di morire".

In un pomeriggio che sembrava uguale a tanti altri, due cadaveri stanno a terra, e precedenti crimini riaffiorano dal vissuto cittadino. ll 22 maggio 2015, stessa gioielleria altra rapina, con 300mila euro di preziosi rubati. Roggero – colpito con durezza – moglie figlia – terrorizzate – sono sorpresi dai banditi, legati e chiusi in bagno. L’allarme viene dato dalle donne che riescono a liberarsi. Alcuni mesi dopo, grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza che avevano ripreso l’auto della fuga, i carabinieri arrestano due banditi.

Quell’esperienza con ogni probabilità segna Roggero. Così, quando ieri pomeriggio altri banditi entrano in scena, minacciando la moglie e la figlia, l’uomo sceglie di non subire e di reagire. Un’azione fulminea che sorprende i malviventi, probabilmente impreparati. Non è il colpo che avevano immaginato, questo è chiaro. Ma solo uno dei tre banditi riesce a dileguarsi, gli altri sono raggiunti dai proiettili. Chiudono vita e carriera sull’asfalto di via Garibaldi, nel raccapriccio degli abitanti per un fatto così drammatico.

Arrivano ambulanze e carabinieri. Non c’è nulla da fare, i due rapinatori sono già morti e vengono coperti dai teli, mentre i carabinieri iniziano gli accertamenti tecnici e la raccolta delle testimonianze. Roggero è interrogato e la sua posizione è già al vaglio degli inquirenti. Potrebbe trovarsi in una situazione complessa. Perché i cadaveri sono riversi a terra (uno a faccia in su, l’altro a faccia in giù), a riprova che erano probabilmente in fuga. Bisogna ricostruire quando i colpi sono stati esplosi: bisogna capire se, in quegli istanti da Far West cittadino, Roggero abbia sparato sotto la minaccia diretta delle armi, oppure se possa aver ecceduto nella reazione, per il comprensibile spavento, anche al ricordo delle ferite nella rapina precedente.

Materia per le indagini affidate alla procura di Cuneo. Il terzo bandito, che secondo alcuni testimoni si sarebbe allontanato in auto, è inseguito dai carabinieri. Posti di blocco sono immediatamente allestiti. "Stavamo preparando i lavori del consiglio comunale quando abbiamo sentito gli spari in strada", racconta il sindaco Gianfranco Garau davanti al municipio, che si trova a due passi dalla gioielleria. "Mi sono spaventato e sono sceso a controllare – aggiunge il primo cittadino –. La situazione è ancora confusa. So solo che è stata presa di mira una famiglia onesta e per bene. "Un abbraccio al gioielliere e alla sua famiglia aggredita. La difesa è sempre legittima", scrive su Facebook il leader della Lega Matteo Salvini.