Mercoledì 11 Giugno 2025
MICHELE AZZIMONTI
Cronaca

Abbiategrasso, l'asilo che da 15 anni aspetta di nascere. Lavori infiniti e costi stellari

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Sottoinchiesta

Abbiategrasso (Milano), 15 agosto 2014 -  UNA SCUOLA che assomiglia al gioco dell’oca. Ogni tanto il progetto incappa nella casella sbagliata e deve tornare al punto di partenza. Così da più di 15 anni, ossia da quando Abbiategrasso ha deciso di dotarsi di una nuova scuola materna. Nel profondo Nord, a 20 minuti d’auto da Milano e all’interno del Parco del Ticino, un’area naturale protetta dall’Unesco, i progetti camminano spediti come nel profondo Sud. A passo di lumaca. Eppure tutte le Amministrazioni che si sono succedute alla guida di Abbiategrasso e dei suoi 33mila abitanti, sia di centrodestra che di centrosinistra, hanno profuso tutto il loro impegno per far decollare il progetto. E puntualmente si sono dovute arrendere all’imprevisto di turno. Quindici anni fa erano state le difficoltà di bilancio a far rinviare il progetto. Poi, nel 2011, è arrivata l’Arpa. QUANDO le ruspe hanno finalmente potuto iniziare la loro opera di scavo nel terreno del plesso scolastico di via Colombo, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha ordinato lo stop. Nella terra smossa erano state rinvenute leggere tracce di idrocarburi, forse lasciate dalla vecchia cisterna che alimentava l’impianto di riscaldamento del plesso scolastico. È bastato questo per ordinare una serie di carotaggi. Risultato: terreno contaminato e da bonificare. Un intervento che per le casse comunali si è tradotto in una spesa di 600mila euro. Per le famiglie e i loro figli, altri anni di attesa. Infatti la bonifica del terreno non è bastata a far ripartire il cantiere. Si è dovuto attendere il nullaosta dell’Arpa e della Provincia di Milano. Che sono arrivati solo all’inizio di questa estate, a quasi due anni dalla bonifica. Un’eternità. Ma almeno vi era una certezza. I lavori potevano riprendere. E l’Amministrazione di centrosinistra guidata dal sindaco Pierluigi Arrara, che ha ricevuto in eredità il progetto messo in cantiere dalla precedente Amministrazione di centrodestra, ha tirato un sospiro di sollievo. Ma come nel gioco dell’oca, il progetto è tornato quasi al punto di partenza. L’imprevisto, questa volta, si è materializzato sotto forma di un fallimento societario. A luglio la Cesi di Imola, che si era aggiudicata l’appalto della scuola di Abbiategrasso, è finita in liquidazione coatta amministrativa dopo aver accumulato debiti per 375 milioni di euro e oltre 1.100 creditori da soddisfare in tutta Italia. PRIMA conseguenza: cassa integrazione straordinaria per tutti i 403 dipendenti della società. La seconda: blocco dei cantieri già aperti, tra cui anche quello di Abbiategrasso. Un nuovo stop a tempo indefinito avrebbe conseguenze inimmaginabili. I costi sono più che triplicati rispetto alle previsioni iniziali del 2009. Quell’anno l’ex assessore Bertani (Pdl) aveva stimato una spesa di circa 3 milioni di euro. Oggi la previsione di spesa si attesta a quota 10 milioni, che il Comune pagherà a una società di leasing in rate da mezzo milione di euro l’anno. Per 20 anni.