Lunedì 29 Aprile 2024

"Sofferenza atroce per le famiglie È colpa dei processi troppo lunghi"

Il principe del Foro, Coppi: le sentenze in ritardo provocano casi clamorosi

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"È colpa della lunghezza dei processi". A dirlo è uno dei principi del Foro, Franco Coppi, celebre per essere stato avvocato difensore in processi ad alto impatto mediatico, basti pensare a quello a carico di Giulio Andreotti, Gianni De Gennaro per la scuola Diaz o in vicende come l’uccisione di Marco Vannini e il delitto di via Poma.

Che giustizia è mai questa? "Non è raro che si annulli la custodia cautelare in carcere, disponendo i domiciliari. Il provvedimento cautelare in carcere, peraltro, dovrebbe essere adottato e servire nell’immediatezza delle indagini. Invece in Italia i tempi dei processi continuano a essere troppo lunghi, passano anni, anni e anni prima di arrivare a una decisione. Certo, chi è stato vittima del reato, o ne ha sofferto le conseguenze come i genitori dei cuginetti, vive queste fasi come un’ingiustizia. Ma fa parte del sistema che si basa sulla presunzione di innocenza. Se non si riesce a celebrare il processo in tempi certi, l’indagato ha il diritto a essere processato mentre si trova in libertà".

Non c’è il rischio di una sfiducia generalizzata verso la giustizia?

"Questo dei cuginetti è un caso clamoroso che fa sembrare che anche gli altri processi finiscano così. In realtà non è così, non si può generalizzare".

Un magistrato non dovrebbe, nell’adottare questi provvedimenti, tenere conto dell’impatto sociale della sua decisione?

"No, non può adottare una misura in funzione dell’attesa popolare. Non c’è peggior giustizia di quella che commina misure ‘esemplari’".

Cosa direbbe ai genitori dei cuginetti?

"Che bisogna comunque avere fiducia nella giustizia. In ogni caso non getterei altra benzina sul fuoco".

Nino Femiani