Martedì 10 Settembre 2024
GIULIA PROSPERETTI
Cronaca

Scuola, corsa all’ultima cattedra. Meno supplenti, più prof di ruolo. "Ma l’algoritmo rimane inefficiente"

Il ministro Valditara soddisfatto del reclutamento dei docenti: "Posti coperti al 79,9%, la semplificazione paga" Sindacati sul piede di guerra: l’abbinamento sulla base del curriculum e delle preferenze non funziona

Roma, 7 settembre 2023 – Una copertura dei posti pari al 79,9%, contro il 47,4% dei posti autorizzati nel 2022, con un aumento di 2.813 nomine in ruolo effettuate e 15.920 posti vacanti in meno. E, ancora, un ricorso ai supplenti per coprire l’organico di diritto pari al 10,9% che segna un abbattimento di un terzo nel confronto con lo scorso anno scolastico, quando ha raggiunto il 15%. Quelli annunciati ieri dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, sono dati che definisce "certamente migliori rispetto lo scorso anno".

Giuseppe Valditara
Giuseppe Valditara

Il ministro ha espresso soddisfazione anche sul fronte del reclutamento, per il quale è stata messa in atto "una forte azione di semplificazione". "Per quanto riguarda le immissioni in ruolo – ha spiegato Valditara nel corso del suo intervento ad Agorà Estate in onda su Rai 3 – i supplenti hanno potuto presentare la domanda da remoto e non recandosi direttamente a scuola. Tra le novità anche l’istituzione della mini call veloce che ha consentito di recuperare soprattutto per quanto riguarda il sostegno una serie di posizioni in più rispetto allo scorso anno".

Ma da parte dei sindacati le polemiche non mancano. Dopo che lo scorso anno ‘l’algoritmo impazzito’ che avrebbe dovuto abbinare velocemente 850mila aspiranti supplenti a una cattedra, ha mandato in tilt la scuola accumulando una valanga di errori, a poco più di una settimana dall’inizio della scuola i docenti sono tornati ad attaccare un sistema considerato ingiusto, inefficiente e finanche "crudele". L’algoritmo, detto Nrmp ( National resident matcing program match ) dovrebbe procede all’abbinamento nome-cattedra sulla base dei curriculum dei candidati e delle preferenze espresse (materie, scuole, comuni, tipo di contratto, spezzoni orari) indicando un’assegnazione provvisoria che può essere scavalcata nel caso venga individuato dal sistema un candidato più adatto alla posizione.

Il Ministero dell’Istruzione ha assicurato di aver corretto il meccanismo ma le criticità sembrano le stesse. Dalla Lombardia al Lazio gli uffici scolastici regionali sono, infatti, sommersi da diffide e reclami in opposizione alle individuazioni relative alla prima fase di nomina da Gps del 31 agosto 2023. "L’aspirante lamenta di essere stato superato in fase di nomina da docenti in posizione inferiore e/o con punteggio notevolmente più basso; di non aver ricevuto nomina o di aver ricevuto una nomina diversa da quella cui avrebbe avuto diritto" rileva l’Ufficio Scolastico Territoriale di Milano evidenziando le doglianze più frequenti. Un primo intoppo è dato dal fatto che "il sistema informativo, nello scorrimento della graduatoria, – spiega l’Ufficio Scolastico – arrivato alla posizione del candidato ‘X’, se non coglie fra le preferenze espresse da quel candidato le sedi lasciate libere dai candidati che lo precedono per punteggio, preferenza, riserva o precedenza, automaticamente e inderogabilmente, lo considererà rinunciatario per quella classe di concorso". Ma nell’atto di esprimere le 150 preferenze richieste il dato delle sedi divenute vacanti non era noto ai docenti.

“Avevamo chiesto di ritornare alle nomine in presenza perché purtroppo – sottolinea Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – ci sono sempre degli errori di sistema. Ad esempio, se un candidato ha tanti punti in graduatoria ma non ha segnalato la sede che si libera tra un turno di nomina e l’altro, non viene chiamato e passa avanti il candidato con un voto inferiore. In questo modo viene svilito il merito. Bisogna assumere a livello provinciale tutti i precari inseriti nelle graduatorie di supplenze attraverso un doppio canale di reclutamento che permetta, attraverso una formazione universitaria adeguata, di assumere anche i precari privi dei titoli adeguati e che comunque lavorano nelle nostre scuole".