Mercoledì 18 Giugno 2025
VIVIANA PONCHIA
Cronaca

Anche i geni si stufavano

CORRADO Guzzanti andava male al liceo perché prendeva solo quello che gli piaceva e il resto lo lasciava lì. Michael Faraday, genio della fisica, ha interrotto gli studi perché trovava più divertente fare l’apprendista libraio. L’esperto di buchi neri Stephen Hawking non ci sprecava più di un’ora al giorno perché si annoiava. Ai genitori di Alessandro Manzoni i padri Somaschi dicevano che non si applicava. Per non parlare di Einstein, ammesso al politecnico solo al secondo tentativo, o di Darwin, che si è ritirato da Medicina rischiando di farsi prete. La scuola quando ci si mette riesce a essere un luogo insopportabile anche per chi poi fa una bella carriera. E se gli adolescenti italiano la detestano, i loro genitori non hanno più il coraggio di replicare che sbagliano.

Vedono i risultati sulle facce verdi dei figli. Rivivono un vecchio incubo che sono riusciti a esorcizzare nell’approdo al mondo del lavoro, a conferma che tutto quel matto studiare da qualche parte portava. Ora dove vanno? Chi gli dice che non saranno certo le ore sui banchi a favorire l’estinzione di un mutuo? I ragazzi di una volta non ci sono più.

MA NIENTE è come una volta, quel tempo mediamente sereno e coerente della vita che ciascuno colloca dove gli pare. Eppure le superiori sono le stesse. Il mondo gira e rotola e qui si balbetta un inglese stentato, non si impara a salvare chi cade dal barcone. Ma si esagera sulle verifiche, sulle tesine. O sulle forche caudine della Maturità, che se andassero tutti a raccogliere i pomodori come gran finale sarebbe meglio. Un liceale non sta mai bene veramente, preoccupato di mantenersi sulla linea di galleggiamento e in perenne tribolazione per il cash flow dei voti sopra e sotto. Non sta bene perché non è innamorato di quello che fa e perché gli dicono che tanto farlo è inutile. Studia con affanno per portare a casa il risultato e immediatamente espelle. Non è un caso se i nonni usciti dal liceo classico si portavano l’ Odissea fino alla vecchiaia, e con che gusto, e loro sputano tutto subito non trovando né l’orgoglio né l’utilità.