Due visite rinviate, muore d'infarto. "Qui mi trattano come una nullità"

Savona, l'ultimo sfogo su Facebook. La donna, un'ex infermiera, era cardiopatica

Mirella Ottonello con il marito

Mirella Ottonello con il marito

Savona, 23 gennaio 2018 - «Non mi sembra possibile, esser trattati come nullità dalla sanità. Mi hanno rimandato l’appuntamento cardiochirurgico già due volte». Questo post riporta la data di giovedì scorso, ore 9.44, ed è l’ultimo pubblicato sulla pagina Facebook di Mirella Ottonello. La donna, 58 anni, residente a Savona, ex infermiera professionale dell’Azienda sanitaria, è morta, pochi minuti dopo, stroncata da infarto.  Quella stessa mattina alle 9.35, Luigi, il marito di Mirella, al lavoro nel suo negozio Compro Oro, ha ricevuto una telefonata dall’ospedale San Paolo. Un’infermiera gli comunicava che la visita cardiologica fissata quel giorno alle 13, al San Martino di Genova, era stata rinviata. Il medico era malato e non c’era un sostituto. Una visita che Mirella aspettava da settimane e che era stata spostata già una volta.  Luigi chiama la moglie che si stava preparando per il viaggio verso Genova e la avverte del cambio di programma. Mirella a quel punto va su tutte le furie. Si sente presa in giro da quel sistema sanitario per il quale aveva lavorato per anni fornendo assistenza agli anziani presso la Residenza sanitaria assistenziale Noceti e, in seguito, a domicilio a casa dei pazienti. Un impegno che Mirella ha portato avanti fino a quando i problemi cardiaci non l’hanno costretta alla pensione. 

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La donna sapeva di essere malata seriamente e dopo aver ricevuto la notizia dell’ennesimo rinvio si sfoga con il marito al telefono, poi su Facebook, incontrando la solidarietà e l’indignazione degli amici: «Non ho parole se non brutte per questo sistema», «non c’è un briciolo di umanità per noi malati», «l’unico sistema è rivolgersi all’assessorato regionale e fare un esposto», «è così che fanno quadrare i conti!». Messaggi che Mirella non farà in tempo a leggere.  Quando Luigi, avvertito del malore della moglie, torna a casa, verso le 10.30, la guardia medica parcheggia dietro di lui. Mirella è stesa a terra e ogni tentativo di rianimarla è inutile. 

Pochi giorni prima, il 13 gennaio, sul suo profilo social, dal quale traspare il suo amore per la famiglia e gli animali, in un altro post scriveva così della sua malattia: «La vita è talmente breve che bisogna godersi ogni momento che ci viene regalato. Sto facendo di tutto per combattere ogni giorno, per poter aiutare anche solo con poco i miei figli. Spero che si risolva tutto al più presto perché mi dispiace essere di peso agli altri e a me stessa».  La sua vita, da quando aveva saputo di dover subire un’operazione al cuore, lo scorso ottobre, era cambiata. Un’operazione che, come le avevano spiegato, sarebbe avvenuta in due fasi. La prima avvenuta il 22 dicembre. Durante il suo ricovero all’Ospedale San Paolo Mirella era in ansia e i suoi pensieri erano rivolti ai suoi cari, al fatto che presto sarebbe diventata nonna. Era stata dimessa dopo le feste di Natale, e doveva tornare sotto i ferri perché rischiava l’infarto in ogni momento. Ma prima le avevano detto di fare quella visita cardiochirurgica che, nonostante l’urgenza, non avverrà mai.    Ora, mentre il dolore per la scomparsa di Mirella attraversa le strade della città ligure, dove era molto conosciuta e stimata, il marito e i due figli, Davide e Serena, aspettano un’indagine interna da parte della direzione del San Martino per fare chiarezza sull’accaduto.