Mercoledì 24 Aprile 2024

Sala e Lepore hanno vinto Il Pd un po’ meno

Davide

Nitrosi

Chi può dire di avere davvero vinto le elezioni comunali? Al di là delle percentuali, l’indizio principale sono i voti assoluti. Prendiamo il centrosinistra che canta vittoria. Sicuro? Perché un conto sono Sala a Milano e Lepore a Bologna, ma se si va oltre le percentuali, le performance di Gualtieri a Roma e del segretario Letta a Siena dovrebbero far suonare forte un allarme al Nazareno. Gualtieri ha incassato 299mila preferenze, nel 2016 l’allora candidato sindaco del Pd Giachetti ne ottenne 325mila al primo turno. E il Pd romano passa da 204mila voti del 2016 a 166mila oggi. Dove sono finiti gli elettori? Molti sicuramente da Calenda, che ha 220mila voti personali. A Siena Letta esulta per la vittoria: ma ha 33mila voti, ventimila in meno di quelli che prese Padoan nel 2018. Diversi i casi Bologna e Milano, dove però la sinistra ha volti e storie diverse. Anche rispetto al partito romano di cui di fatto Letta e Gualtieri sono espressione. Lepore ha ottenuto al primo colpo 94.565 voti, molti di più del suo predecessore Merola (sempre dem) che nel 2016 ne prese 68mila. Ma il Pd è sceso da 60 a 53mila. Clamoroso poi Beppe Sala a Milano (l’uomo non è del Pd, mai iscritto): 224mila voti nel 2016, 277mila oggi, con il Pd milanese a trainare la coalizione passando da 145mila preferenze del 2016 a 152mila oggi, e la lista Sala Sindaco da 38mila a 41mila.

Il significato politico di questi voti è ancora tutto da decifrare. Ma tralasciando i risultati del centrodestra, si potrebbe provare a interpretarlo con la lente 5 Stelle. Ovvero: dove è fuggito l’elettorato grillino? Probabilmente si è rifugiato nelle fila degli astenuti e disillusi, ma forse anche a sinistra in qualche città. Non a Roma, però. Eppure nel 2016 i 5 Stelle portarono a casa al primo turno 420mila voti e Virginia Raggi raggiunse 461mila preferenze. Cinque anni dopo, solo 211mila romani l’hanno scelta e solo 111mila hanno votato M5s. Dove sono spariti tutti? Non da Gualtieri. Morale: la sinistra post sovranisti sarà sul modello del pragmatico-meneghino Sala o del bolognese Lepore. Qual è la scelta? Il futuro dei dem dipende dalla risposta.