Giovedì 25 Aprile 2024

Ruby, i pm non mollano. Pronto il ricorso in appello

La procura attenderà le motivazioni e poi presenterà la sua contromossa

La parola d’ordine è "aspettiamo le motivazioni". Ma in Procura il ricorso in appello contro il verdetto che ha assolto tutti e 29 gli imputati del processo Ruby ter viene dato quasi per scontato. Anche perché la decisione della settima sezione del tribunale (presidente Marco Tremolada) è giunta due giorni fa tutt’altro che inattesa. La fine era apparsa nota (o quasi) già da novembre del 2021, quando, a sorpresa, il collegio giudicante aveva accolto un’eccezione dei legali di Silvio Berlusconi presentata due anni prima, con cui di fatto si chiudeva la partita: verbali di alcune ragazze provenienti dagli altri due processi Ruby "inutilizzabili", scrissero, perché "almeno dalla primavera del 2012" le olgettine (in via Olgettina avevano ricevuto i loro appartamenti) visti gli indizi emersi non potevano essere sentite come testimoni, ma dovevano essere considerate indagate. E, venendo meno le vesti di “testimoni“, cadevano i reati di falsa testimonianza e di corruzione in atti giudiziari.

Silvio Berlusconi è nato nel 1936
Silvio Berlusconi è nato nel 1936

Contro questa tesi (ovviamente ribadita in sentenza dagli stessi giudici), la Procura aveva replicato anche nella requisitoria sostenendo che qualche mese prima della primavera del 2012 le olgettine erano già state chiamate come testimoni del primo processo Ruby. E non c’è dubbio che nel probabile ricorso in appello questo sarà uno degli argomenti sostenuti dai pm.

Anche perché, fra l’altro, quando a fine 2021 venne accolta dal collegio del Ruby ter, l’eccezione della difesa Berlusconi sul ruolo delle olgettine non era la prima volta che veniva presentata. E in ogni occasione era stata respinta. Quando, tra il 2012 e il 2013, avevano testimoniato, c’erano solo "sospetti" su una presunta corruzione, "meri sospetti" che "non comportavano la necessità" della loro iscrizione nel registro degli indagati. E furono "correttamente escusse come testimoni", tanto che "loro dichiarazioni appaiono pienamente utilizzabili". Così avevano scritto, in sostanza, due diversi giudici sempre milanesi in due filoni di udienza preliminare sul caso Ruby ter tra il 2016 e il 2017, giungendo dunque a conclusioni opposte rispetto a quelle di due giorni fa. Il gup Carlo Ottone De Marchi respinse l’eccezione spiegando che nel periodo delle deposizioni non c’erano a carico delle olgettine "specifici elementi indizianti con riferimento al reato di corruzione in atti giudiziari". Ma, per l’appunto, solo sospetti.

Mario Consani