Giovedì 25 Aprile 2024

Rsa e visite parenti: via libera entro maggio. Le linee guida delle Regioni

Il governo lavora a un emendamento. I comitati chiedono lo sblocco dal 9 maggio, festa della mamma. Tutte le regole previste: permesso solo col green pass

Visita agli anziani in un centro di Bologna (Ansa)

Visita agli anziani in un centro di Bologna (Ansa)

Roma, 4 maggio 2021 - Covid, in clima di riaperture sono restate chiuse le Rsa, dove i parenti per ora non possono andare a visitare i loro anziani, spesso rimasti isolati per mesi. Ma le cose stanno cambiando. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa annuncia a Rai Radio1: "Stiamo lavorando a un emendamento che verrà inserito nel decreto Aperture e che consentirà il ritorno delle visite dei parenti ai propri cari nelle Rsa". E così dopo oltre un anno milioni di famiglie possono sperare di rivedere occhi negli occhi i propri nonni.  L'emendamento, spiega Costa "farà chiarezza, stabilirà le regole. Darà una risposta chiara, univoca. Creerà condizioni identiche, omogenee, uniformi per tutto il territorio nazionale. Da troppo tempo i nostri anziani, i nostri cari vivono soli in queste strutture" E alla domanda su una data precisa in cui i parenti potranno visitare i propri cari nelle Rsa, Costa resta sul vago: il mese di maggio, assicura, sarà "decisivo".

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Le linee guida delle Regioni

Nel frattempo le Regioni hanno preparato le loro linee-guida  con le proposte delle regole da applicare in vista delle riaperture. Queste indicazioni saranno discusse domani in Conferenza Regioni. 

I comitati: stabilite una data

"Siamo stufi e la situazione, per quanto in evoluzione, è ancora inaccettabile. Qualcuno in Italia non riesce a capire che non possiamo aspettare ancora i ritardi e i tempi della politica", afferma Dario Francolino, presidente del comitato Orsan-Open Rsa Now, per il quale "indicare genericamente il mese di maggio e l'inserimento di un emendamento al decreto riaperture per consentire la riapertura delle visite dei familiari nelle Rsa, non è rispettoso dei diritti dei 350.000 ospiti delle strutture, per i quali ogni giorno è un giorno in più di pena senza alcuna colpa".  "Chiediamo quindi che domani, nel corso della seduta della Conferenza delle Regioni - prosegue Francolino - venga formalizzata la data in cui saranno riaperte alle visite dei familiari le Rsa italiane che possono garantire adeguati protocolli di sicurezza, che dovrebbero già essere stati adottati. Per la data noi chiediamo che sia anche simbolicamente il prossimo 9 maggio, Festa della Mamma, per consentire a me e agli altri 2 milioni di congiunti stretti di riabbracciare le proprie mamme dopo 15 mesi di straziante solitudine".  Con le altre associazioni, si afferma infine, "se il 9 maggio i cancelli non si riapriranno almeno nelle Rsa in grado di farlo, organizzeremo iniziative in tutta Italia e chiederemo ai Prefetti di autorizzarci a vedere i nostri cari". 

Visitatori con Green pass

A quanto si apprende, si prevede l'ingresso alle Rsa "solo a visitatori o familiari in possesso di Certificazione Verde Covid-19", cioè il cosiddetto Green Pass o "in alternativa può essere validamente utilizzata l'attestazione di una delle condizioni necessarie per il rilascio delle stesse purché non scadute".  

Come evitare assembramenti

Si prevede inoltre che "la struttura garantisca una programmazione degli accessi dei familiari lungo l'arco della giornata con modalità e forme atte a evitare assembramenti, per cui di norma gli accessi devono riguardare non più di due visitatori per ospite per visita e per una durata definita". Nelle linee guida sono contenute anche indicazioni di carattere generale e si sottolinea che "si dovranno considerare le condizioni dell'ospite e del visitatore, nonché le caratteristiche logistiche della struttura stessa e le mutabili condizioni epidemiologiche".

Visite col 'permesso' del medico

L'accesso dei visitatori, inoltre, "è consentito esclusivamente sulla base delle valutazioni della Direzione Sanitaria ovvero del referente medico-referente Covid-19 della struttura". "Rimane necessario massimo rigore nell'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, nel garantire il distanziamento sociale ed evitare qualsiasi forma di assembramento all'interno delle strutture", una delle indicazioni contenuta nelle linee guida. 

Le altre regole

1 - Distanziamento. "Per evitare assembramenti di persone deve essere assicurato il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra visitatori (estendibile fino a 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio), ad eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi o per le persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale", si sottolinea nelle linee guida. 

2 - Sorveglianza. Inoltre all'ingresso i familiari o i visitatori, "oltre ad esibire la Certificazione Verde Covid-19" saranno "sottoposti al protocollo di sorveglianza già in uso presso la struttura".  

3 - L'uscita degli ospiti. "L'uscita programmata degli ospiti dalle proprie strutture richiede una specifica autorizzazione da parte delle Direzioni sanitarie-Responsabili medici-Referente Covid-19".

4 - L'accesso ai minori. Un'altra indicazione presente nelle linee guida in cui "viene sconsigliato l'accesso di minori per i quali non sia possibile garantire il rispetto delle misure di prevenzione". 

5 - Incontri all'aperto e al chiuso. In presenza di condizioni climatiche favorevoli, si sottolinea nelle linee guida, "vanno sempre privilegiati gli incontri in spazi aperti e allo scopo dedicati". Per quanto riguarda gli spazi al chiuso la visita "deve avvenire preferenzialmente in spazi dedicati esclusivamente alla finalità della visita stessa ed è opportuno che la struttura identifichi spazi idonei, ampi ed arieggiati". 

6 - Condizioni psico-fisiche. Inoltre in presenza di specifiche condizioni psico-fisiche "può essere valutata la visita all'interno del nucleo di degenza".