Domenica 13 Luglio 2025
REDAZIONE CRONACA

Roma, forte esplosione in strada. "Ordigno rudimentale"

Lo scoppio in zona viale Aventino. Non ci sono feriti ma un'auto è stata danneggiata. Si valuta la pista anarchica, la Procura indaga per "atto di terrorismo con esplosivo"

Esplosione a Roma: artificieri e inquirenti in azione (Afp)

Roma, 12 maggio 2017 - Una fortissima esplosione si è verificata stamattina in via Marmorata, zona viale Aventino. Sul posto vigili del fuoco, artificieri, unità cinofile e forze dell'ordine.  Ancora incerta l'origine dello scoppio, che ha danneggiato un'auto ma non avrebbe provocato feriti. 

LA CRONACA - In un primo tempo l'esplosione sembrava dovuta a una bomba carta fatta esplodere vicino all'ufficio postale, poi una nota della Questura ha precisato: "Rinvenuto stamani un ordigno rudimentale in via Marmorata, collocato tra due autovetture in sosta, nel parcheggio delle Poste", quasi all'incrocio con viale Aventino a Roma. "L'area è stata delimitata e sul posto sono intervenuti gli artificieri e i cani Atf per le bonifiche. Polizia scientifica sul posto per i rilievi di competenza". Si è appreso che l'ordigno era stato collocato all'interno di una scatola tra due auto in sosta nel parcheggio delle Poste.

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LE INDAGINI - Secondo gli inquirenti potrebbero esser stati gli anarchici: è l'ipotesi che sta valutando la Procura di Roma che indaga per "atto di terrorismo con esplosivo".  Allo stato, comunque, non sarebbero stati ritrovati volantini e non sono ancora state registrate rivendicazioni.

La galassia insurrezionalista e anarchica già in passato ha avuto come obiettivi gli uffici postali. Massima attenzione - si ripete - ma nessun allarme specifico. L'ordigno rudimentale era collocato tra due autovetture in sosta, nel parcheggio delle Poste.

"GESTO DIMOSTRATIVO" - Dai primi accertamenti si sarebbe trattato di "un gesto dimostrativo, l'ordigno non era atto ad offendere". Gli artificieri hanno anche rinvenuto due bottiglie in plastica da mezzo litro con all'interno tracce di liquido infiammabile. Sono al vaglio le immagini delle telecamere poste nel parcheggio per individuare chi ha piazzato l'ordigno.

 "La testimonianza che abbiamo raccolto parla di un doppio scoppio - precisano gli inquirenti - ma non si tratta di due esplosioni, ma del medesimo ordigno che nell'innescare il liquido infiammabile ha avuto una piccola prima esplosione. Non era un congegno radiocomandato, ma c'era un temporizzatore". Il responsabile ufficio protezione generale e soccorso pubblico della Questura di Roma, Massimo Improta aggiunge: "L'ordigno rudimentale è stato rinvenuto tra due auto in sosta in un posto auto scoperto. Si tratta del parcheggio riservato alle Poste, ma non riteniamo ci sia stata la volontà di colpire qualcuno. E' un'azione dimostrativa".

IL PRECEDENTE - Gli investigatori stanno lavorando sulle possibili analogie tra l'episodio di questa mattina e uno avvenuto di recente, sempre a Roma, e con obiettivo ancora le Poste, in via Laurentina. Al momento non c'è certezza di un collegamento, ma una serie di elementi, il tipo di ordigno e anche l'obiettivo, assieme al fatto che si sia trattato di atti dimostrativi, indurrebbero a pensare a un collegamento. Gli esami di laboratorio da parte della Scientifica punteranno a verificare se i reperti recuperati nelle due circostanze abbiano o meno elementi in comune, ovvero se si possa parlare di un'unica mano capace di assemblare pezzi che poi con un temporizzatore innescano l'esplosione e l'incendio di liquido infiammabile.

I TESTIMONI - Alla luce di alcune testimonianze raccolte, sembra che le esplosioni siano state due. "Ho udito distintamente due boati", racconta Stefano Cedroni, barista del chiosco "Tram Depot", vicino alle Poste davanti alle quali è scoppiato l'ordigno.  E come lui la pensano molti degli abitanti della zona arrivati sul posto. "Ci sono state due esplosioni a distanza di due-tre secondi, la prima è stata più lieve e la seconda più forte", continua Stefano. La prima volta "ho pensato che si trattasse di un incidente, la seconda ho capito che eravamo di fronte a qualcosa di più grosso: ha fatto tremare il chiosco". E un altro testimone aggiunge: "Era troppo forte, si è capito subito che non si trattava di un incidente".

SOS AL CIRCO MASSIMO - Durante le indagini per l'esplosione è emerso un nuovo allarme bomba in piazza di Porta Capena, a ridosso del Circo Massimo. Anche in quel caso sul posto sono accorsi polizia e artificieri, ma l'allarme è presto rientrato:  si trattava soltanto di sacchi di sabbia. Ad allertare le forze dell'ordine era stata una segnalazione.