
Roma, 17 agosto 2018 - Una questione intricata che, al di là di facili proclami dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, andrà ora analizzata attentamente dal punto di vista giuridico. Si parla di una penale da venti miliardi di euro nel caso in cui il Governo decidesse di revocare la concessione ad Autostrade per l’Italia ma per comprendere la faccenda in tutta la sua complessità occorre fare un passo indietro. A regolare il rapporto tra il ministero dei Trasporti e il concessionario Autostrade per l’Italia è la Convenzione unica del 12 ottobre 2007 con scadenza al 31 dicembre 2038.
Come previsto dagli articoli 8 e 9 della Convenzione, il Concedente (in questo caso il Mit) può revocare la concessione alla società Autostrade in caso di "accertamento di gravi inadempimenti del concessionario". Una volta effettuato l’accertamento, ed acquisite le prove di tali inadempimenti, la procedura prevede che Autostrade per l’Italia, entro un termine stabilito, fornisca le "proprie giustificazioni". Solo in seguito, dopo aver respinto le giustificazioni presentate, il Concedente può avviare il procedimento. La decadenza della concessione (articolo 9) viene dichiarata nel caso in cui "perduri la grave inadempienza da parte del Concessionario agli obblighi" previsti (che in questo caso, presumibilmente, dovrà essere dimostrata attraverso una difficile analisi retroattiva). Tra questi (articolo 3, comma 1, lettera b) vi è il "mantenimento della funzionalità delle infrastrutture concesse attraverso la manutenzione e la riparazione tempestiva delle stesse".
Sempre l’articolo 9 stabilisce che "il trasferimento della concessione è subordinato al pagamento del Concedente al Concessionario decaduto di un importo corrispondente al valore attuale netto dei ricavi della gestione, prevedibile dalla data del provvedimento di decadenza sino alla scadenza della concessione, al netto dei relativi costi, oneri, investimenti ed imposte prevedibili nel medesimo periodo" e aggiunge che "l’importo viene decurtato a titolo di penale di una somma pari al 10 per cento dello stesso salvo maggior danno subito dal Concedente". Tre parole che, nel caso in cui il Governo sia in grado di presentare le prove di «gravi inadempimenti», potrebbero significare un azzeramento dell’importo previsto.
Nel caso in cui, invece, il Governo procedesse alla revoca della concessione senza essere riuscito a dimostrare eventuali colpe da parte di Autostrade per l’Italia incorrerebbe nel risarcimento previsto dall’articolo 9 bis. Tale articolo prevede, infatti, "un indennizzo/risarcimento a carico del Concedente in ogni caso di recesso, revoca, risoluzione, anche per inadempimento del Concedente, e/o comunque cessazione anticipata del rapporto di Convenzione pur indotto da atti e/o fatti estranei alla volontà del Concedente anche di natura straordinaria e imprevedibile".
"Se c’è la prova della colpa non si deve pagare niente. Anzi la stazione appaltante può chiedere il risarcimento del danno". Guido Alpa, professore ordinario di diritto civile alla Sapienza di Roma nonché docente del premier Giuseppe Conte, analizza la questione all’interno di un quadro giuridico più ampio. Il punto chiave della questione è la prova della colpa della società concessionaria. Senza di quella la revoca della concessione non è pensabile. Ma se si riesce a dimostrare l’inadempimento non esistono penali.
"Analizzando la situazione giuridica in astratto – spiega Alpa – c’è una disposizione del codice degli appalti (l’articolo 176 che recepisce l’articolo 44 della direttiva europea sugli appalti del 2014 n.23) che prevede la risoluzione del contratto di concessione quando c’è o la colpa della stazione appaltante o la colpa del concessionario. Una volta accertata la colpa, l’articolo 1453 del codice civile stabilisce che in caso di inadempimento del concessionario, il creditore – che in questo caso sarebbe la stazione appaltante – può chiedere la risoluzione del contratto e il risarcimento del danno. Un risarcimento che può avvenire anche in forma specifica chiedendo che venga ripristinato il patrimonio che è stato leso con la ricostruzione del ponte a carico di Autostrade".
Per accertare la colpa ed eventualmente procedere alla revoca della concessione non bisognerà aspettare la sentenza dei magistrati. "I due procedimenti sono autonomi – afferma Alpa –. Può non esserci reato ma esserci inadempimento. Bisogna analizzare come si sono comportati nell’adempimento della concessione. E qui c’è un elemento in più che nessuno ha ancora messo in evidenza ed è il fatto che questo tratto di autostrada non è più fruibile perché è crollato il ponte. Vuol dire che, nel caso fosse accertata la colpa del debitore, a suo carico ci sarebbe anche l’impossibilità di svolgere la prestazione. Ma è ancora tutto da accertare".
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Alberto Fanfani e Marta Danisi
Lui fiorentino, 32 anni, era medico anestesista all'ospedale di Cisanello di Pisa. La fidanzata, 29 anni, infermiera ad Alessandria, era originaria di Sant'Agata di Militello (Messina). Stavano tornando dalle vacanze (Foto Facebook)

Christian Cecala con la moglie Dawna e la figlioletta Krystal
I loro corpi sono stati tra gli ultimi a essere ritrovati: la loro auto era completamente schiacciata sotto un grosso blocco di cemento che faceva parte del pilone della struttura crollato nei pressi dell'argine sinistro del Polcevera. La bambina aveva solo 9 anni. (Foto Ansa)
Ersilia Piccinino Roberto Robbiano e il piccolo Samuele
Ersilia Piccinino, 41 anni, Roberto Robbiano, 44, e il loro figlio Samuele, 9 anni. Erano partiti dalla loro casa a Genova per le ferie e li aspettava un traghetto per la Sardegna (foto Facebook)

Roberto Robbiano, la moglie Ersilia Piccinino e il figlio Samuele
Una immagine di Roberto Robbiano, la moglie Ersilia Piccinino e il figlio Samuele tre delle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova, tratta dal profilo Facebook di Roberto Robbiano.

Andrea Vittone e Claudia Possetti
Si erano sposati solo il 23 luglio scorso. Eccoli nel giorno del loro matrimonio ai lati dell'assessore comunale di Cavour, Daniele Salvai nel giorno delle loro nozze. Con loro hanno perso la vita anche i due figli della donna Manuele, di 16 anni, e Camilla, di 12. (Foto Ansa)

Camilla e Manuele Bellasio
Pinerolo. Le immagini dei figli di 12 e 16 anni di Claudia Possetti, di 48, morta anche lei, con Andrea Vittone, 49 anni, sul Ponte di Genova (Ansa)

Vincenzo Licata
Originario di Grotte (Agrigento) ma residente da anni a Vicenza, di professione camionista aveva 58 anni. Sposato, padre di due figli, stava attraversando il ponte al volante del suo tir. I figli lo ricordano per la sua passione sconfinata per la musica: "Ora starà suonando in cielo con Verdi"

Henry Diaz
Di origini colombiane ma residente da diversi anni a Uscio (Genova), 30 anni, grande tifoso dell'Inter Si arrangiava con lavori precari e stava accompagnando una vecchia amica, Angela Zerrilli, a una beauty farm. (Foto Ansa)
Carlos Jesus Erazzo Trujillo e Stella Boccia
I due fidanzati viaggiavano insieme. Lei 24 anni, lui 26: entrambi residenti nell'Aretino, erano alla fine della loro vacanza
Andrea Cerulli
Papà di 47 anni, è morto mentre andava al lavoro (Foto Facebook)
Angela Zerilli
Funzionaria della Regione Lombardia, 58 anni. Era in vacanza a Uscio, sopra Camogli in un centro termale
Marius Djerri
22 anni, albanese residente in Italia come il 28enne Edi Bokrina morto con lui nel crollo. Lavoravano per una ditta di pulizie ed erano diretti a Rapallo. Pochi minuti prima della tragedia hanno chiamato per avvisare del ritardo. Un ritardo dovuto al traffico che gli è stato fatale

Edi Bokrina
Anche lui di origine albanese, 28 anni, era insieme a Marius Djerri nel momento del crollo

Giorgio Donaggio
Aveva 57 anni, era residente a Toirano (Savona). "Maestro d'ascia" (costruiva barche in legno) e titolare della Donaggio Boat Service, attiva nel porto di Andora, era anche ex campione italiano di moto trial. Donaggio lascia la moglie Enrica e tre figli, Cristian, Matteo e Luca. Il suo corpo è stato ritrovato all'interno dell'abitacolo della Volvo su cui stava viaggiando in direzione di Santa Margherita Ligure. (Foto Ansa)
Elisa Bozzo
Di Busalla, vicino a Genova, 34 anni, viaggiava a bordo di una Opel nera nel momento del crollo. Su Facebook si faceva chiamare "la Ely"

Mirko Vicini
Assunto poco più di un mese fa con un contratto trimestrale come operaio dell'Amiu (Azienda comunale dell'ambiente di Genova), si trovava nell'isola ecologica di Campi, sotto il ponte Morandi che in quel momento è crollato. Con lui, 30 anni, ha perso la vita anche il collega Bruno Casagrande, anche lui operaio precario (Foto Ansa)
Giovanni Battiloro
Videomaker di 29 anni, è uno dei quattro ragazzi di Torre del Greco (Napoli) diretti prima a Ventimiglia e poi in Spagna per una vacanza
Matteo Bertonati
26 anni, Torre del Greco (Napoli). (Foto Facebook)
Gerardo Esposito
26 anni, uno dei ragazzi di Torre del Greco (Foto Facebook)
Antonio Stanzione
29 anni, uno dei quattro ragazzi di Torre del Greco (Foto Facebook)
Nathan Gusman e Melissa Artus
Francesi, 20 e 21 anni. Con loro anche Axelle Nèmati Alizèe Plaze, 21 anni e William Pouzadoux, 22. La comitiva era diretta a un festival di musica tecno in Sicilia

Axelle Place
Veniva dalla Francia, aveva 21 anni ed era diretta in Sicilia insieme ad altri 3 amici (Foto Facebook / Ansa)

William Pouzadoux
Fa parte del gruppo di ragazzi francesi diretti in Sicilia. "Siamo in partenza - scriveva il giovane di 22 anni proprio la sera di due giorni prima Facebook - ci resta ancora un posto, se c'è qualcuno sul tragitto lo recuperiamo" (foto Ansa)
Juan Carlos Pastenes
Chef di 64 anni originario del Cile e viveva da trent'anni in Italia (foto Facebook). Con lui sono precipitati nel vuoto e morti la moglie Nora Rivera (47 anni, anche lei cilena) e l'amico Juan Figueroa, 60 anni

Nora Rivera
Cilena, 47, moglie di Juan Carlos Pastenes (Foto Ansa)

Gennaro Sarnataro
Autotrasportatore napoletano, 43 anni. si occupava del trasporto di ortofrutta e stava rientrando in Italia dalla Francia

Alessandro Robotti
Appassionato astronomo, 50 anni, stava tornando a casa con la moglie Giovanna Bottaro, 43 anni, dopo un periodo di riposo al mare, a Varigotti, nel Savonese

Luigi Matti Altadonna
Originario della provincia di Catanzaro e residente in Liguria era un operaio, sposato e padre di quattro bambini. Era a bordo di un furgone, il crollo del ponte non gli ha lasciato scampo. Straziante l'addio, affidato a Facebook, del padre: "E ora cosa dico a tua moglie, ai tuoi quattro bambini?"